Questa settimana avrà inizio la stagione delle trimestrali per le principali banche europee.
Deutsche Bank e
Lloys Banking Group pubblicheranno i conti del terzo trimestre mercoledì 23 ottobre;
Barclays entrerà in azione il 24 ottobre;
HSBC il 29;
UBS il 30. Le nostre
Intesa Sanpaolo e
UniCredit invece scenderanno in campo rispettivamente il 31 ottobre e il 6 novembre.
La pubblicazione dei conti arriva in un contesto in cui gli istituti di credito sono in una situazione di stabilità economica, finanziaria e patrimoniale come mai accaduto dalla grande crisi del 2008. Inoltre giunge in un periodo in cui l'attenzione degli investitori è catturata dai movimenti in ambito M&A, dove BNP Paribas ha acquistato AXA Investment Managers e UniCredit ha lanciato l'assalto alla rivale tedesca Commerzbank.
Al riguardo, in questo fine settimana Michael Kotzbauer, membro del Consiglio di amministrazione di Commerzbank, ha dichiarato in un'intervista alla Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung che una possibile fusione con UniCredit aprirà le porte a una combinazione in Germania con l'unità tedesca Hypovereinsbank della banca italiana. Questo perché non esiste ancora un quadro normativo europeo più ampio e unificato, mentre l'aggregazione tra UniCredit e Commerzbank porterebbe in gran parte a un consolidamento del panorama bancario tedesco.
Banche europee: cosa attendersi dalle trimestrali
La stabilità delle banche europee in questo momento potrebbe non essere sufficiente agli investitori, i quali vogliono accertarsi che gli istituti di credito siano in grado di generare utili a lungo termine ora che la Banca centrale europea ha iniziato il ciclo dei tagli ai tassi di interesse. Le aspettative sono che la forte attività di investment banking riuscirà a compensare la compressione della redditività netta da interessi e l'indebolimento della domanda di prestiti. Inoltre, il mercato è alla ricerca di indicazioni sulle strategie aziendali di riduzione dei costi e di ristrutturazione.
"Le stime suggeriscono che fino a 600 miliardi di euro di reddito netto da interessi potrebbero essere a rischio nella prima metà del 2025 se la BCE tagliasse i tassi come previsto", ha dichiarato Filippo Maria Alloatti, Head of Financials for Credit di Federated Hermes. "I team di gestione stanno adottando misure in modo proattivo, esplorando acquisizioni bolt-on nella gestione patrimoniale e persino in opportunità fintech di nicchia".
M&A: cos'è l'acquisizione bolt-on
Secondo gli analisti di McKinsey, per mantenere il livello attuale del rendimento dei margini azionari tangibili, "le banche dovranno tagliare i costi 2,5 volte più velocemente con il calo dei ricavi". In questo momento, "solo il 14% delle banche globali ha un rapporto prezzo/valore contabile superiore a 1 e un rapporto prezzo/utili superiore a 13, più di quattro volte inferiore rispetto alle società di tutti gli altri settori", ha aggiunto la società di consulenza.
Sul fronte degli asset in portafoglio, l'agenzia di rating Moody's ritiene che le banche europee non dovrebbero mostrare un marcato deterioramento nella qualità, mentre i timori che gli immobili commerciali possano intaccare il capitale è venuto meno.
La questione della redditività netta da interessi rimane sempre aperta, secondo gli analisti di HSBC, che temono sorprese negative su tale versante. Gli esperti preferiscono titoli come Credit Agricole, KBC, BNP Paribas e ING. Gli analisti di Barclays invece scelgono banche nazionali come Lloyds e Natwest, che "dovrebbero riportare una continua crescita del reddito netto da interessi nel terzo trimestre, grazie al miglioramento delle prospettive su prestiti e mutui".