Il debole dato provenienti dall'indice Pmi dei servizi europei, indebolisce i mercati azionari del Vecchio Continente che chiudono la giornata in generale territorio negativo, proseguendo in questo modo quella fase correttiva innescatasi 48 ore fa. In questo contesto il FTSE Mib, dopo aver perso la soglia dei 29.000 punti, chiude le contrattazioni in area 29.650 punti. Nel breve periodo fondamentale sarà la tenuta dei primi supporti situati sui 28.500 punti, per evitare una prosecuzione delle vendite che potrebbero prima spingere il mercato verso i 28.300-28.250 punti e a seguire i 28.000 punti. Sarà solo scendendo sotto questi supporti, che rappresentano gli ex massimi del 2023, che si avrebbe un segnale di debolezza. Tra i titoli che a Piazza Affari si sono messi in luce troviamo Buzzi, che nel pomeriggio ha comunicato i dati del primo semestre. Andiamo a vederli nello specifico.
Buzzi: fatturato primo semestre a 2,15 miliardi di euro
Nonostante un rallentamento dei volumi di vendita rispetto ai primi sei mesi del 2022, per quanto riguarda sia il cemento che il calcestruzzo, Buzzi chiude il periodo gennaio-giugno 2023 con un fatturato in crescita del 14,3% a 2,15 miliardi di euro. Nel periodo in corso il margine operativo lordo segna un rialzo del 57,6% a 575 milioni, con un incidenza sul fatturato che passa dal 19,4% di un anno fa all'attuale 26,6%. Per quanto riguarda il risultato operativo questo passa da 118,1 a 447,1 milioni di euro, mentre il risultato prima delle imposte si è attestato a 552,9 milioni, in deciso aumento rispetto ai 119,8 dello stesso periodo di un anno fa.
Su questi numeri un impatto importante è arrivato dall'effetto cambio, favorevole per oltre 8 milioni di euro sul fatturato e di 4,8 milioni sul margine operativo lordo. Nel periodo in corso la domanda è stata piuttosto debole in Europa Centrale, Polonia e Repubblica Ceca, mentre piu solida si è dimostrata sia nel nostro Paese che oltreoceano. Per quanto riguarda l'outllok sul 2023, l'azienda ritiene di chiuderlo con risultati migliori a quelli del 2022, grazie sia alla spinta rialzista dei prezzi di vendita che ad un andamento dei costi di produzione più favorevoli a quanto preventivato. Nello specifico il margine operativo lordo dovrebbe attestarsi nel range 1,1-1,2 miliardi di euro.
Azioni Buzzi: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere la reazione del titolo dopo queste notizie. Con volumi più che raddoppiati rispetto alla media gionaliera mensile, quella odierna è stata una giornata all'insegna degli acquisti per il titolo Buzzi con i prezzi che si sono spinti sui massimi di sempre in area 28 euro. Nel breve termine è possibile che questo movimento, anche grazie a tutti gli indicatori di forza impostati al rialzo, possa proseguire in direzione dei 28,50 euro e successivamente verso i 29 euro. In questo contesto eventuali fasi correttive che riportassero i prezzi in direzione dei 25-24,50 euro, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend, potrebbero rappresentare delle occasioni di acquisto.
Al contrario una discesa dei corsi sotto i 24,50 euro potrebbe aprire le porte a vendite più profonde che avrebbero come primi obiettivi i 23,80-23,75 euro e successivamente i 23,20 euro, dove transita la media mobile a 50 giorni. Dal punto di vista operativo l'eventuale violazione di questi sostegni andrebbe ad indebolire il quadro grafico di fondo con possibili nuovi vendite in direzione dei minimi dello scorso mese di maggio in area 21,25-21,30 euro. Nel caso in cui anche questi sostegni non riuscissero ad arrestare l'eventuale spinta ribassista si potrebbero avere altre correzioni fin verso i 20,55 euro
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