I futures del Vecchio Continente impostati sopra la parità, anticipano un inizio di giornata in leggero territorio positivo sui mercati azionari europei, il cui focus è rivolto sia alle prossime mosse delle banche centrali in tema di tassi di interesse che alle nuove trimestrali provenienti dalle aziende USA ed europee.
In questo contesto il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 34.750 punti, rimanendo distante dalle prime resistenze poste nei pressi dei 35.00 punti. Dal punto di vista operativo il mancato recupero di questi ultimi livelli, dovrebbe far proseguire la fase correttiva in direzione dei 34.550-34.500 punti e a seguire i 34.300-34.200 punti. Al contrario il ritorno oltre i 35.000 punti favorirebbe il ritorno degli acquisti, con un primo obiettivo i 35.300-35.350 punti, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto lo scorso 20 maggio.
Tra i titoli da monitorare sui mercati europei troviamo Deutsche Bank, con la banca tedesca che ha comunicato i dati del terzo trimestre. Andiamo a scoprirli.
Deutsche Bank torna all'utile nel terzo trimestre
In queste ore Deutsche Bank ha comunicato i dati del terzo trimestre che, grazie alla buona performance della divisione di investment banking, sono stati contrassegnati dal ritorno all'utile. Nello specifico questo si è attestato a 1,46 miliardi di euro, rispetto agli 1,03 miliardi di euro dell'anno passato, battendo le attese degli analisti che erano poste a 1,4 miliardi di euro.
Ricordiamo che nel trimestre passato la banca tedesca aveva registrato una perdita di 143 milioni di euro, in scia ad accantonamenti per 1,3 miliardi di euro per una controversia legale riguardante Postbank. Per quanto riguarda i primi 9 mesi l'utile è sceso dell'8% a 3,2 miliardi di euro, ma al netto del contenzioso con Postbank avrebbe visto una crescita del 14% a 3,9 miliardi di euro.
Nel corso del periodo i ricavi hanno visto una crescita del 5% a 7,5 miliardi di euro, con un margine di interesse rimasto stabile. Da sottolineare l'aumento del 2,5% delle commissioni che sono state pari a 2,5 miliardi di euro. Nel dettaglio il segmento Asset Management ha visto un aumento dell'11%, mentre la Corportate Bank un calo del 3% e la divisione Private Bank una contrazione dell'1%. Per quanto riguarda il Common Equity Tier 1 sale al 13,8%, con un RoTe1 post-imposte del 10,2% e un rapporto costi/ricavi del 63%.
Nel corso della presentazione dei dati l'istituto, guidato dall'amministratore delegato Christian Sewing non solo ha comunicato di aver proposto un buyback, ma ha confermato come la banca sia sulla buona strada per raggiungere i target per l'anno in corso. Nello specifico l'utile netto dovrebbe attestarsi vicino ai 30 miliardi di euro, mentre il rendimento del patrimonio netto dovrebbe raggiungere il 10%.
Deutsche Bank: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere le attese sul titolo nel breve e medio termine. E' stata una giornata all'insegna degli acquisti quella di ieri per il titolo Deutsche Bank, con le quotazioni che hanno chiuso le contrattazioni sui massimi degli ultimi 6 mesi in area 16,30 euro. Dal punto di vista operativo una conferma dei prezzi sopra questi livelli, dovrebbe far proseguire il movimento ascendente prima in direzione dei 16,5 euro, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto lo scorso 29 aprile, e successivamente i massimi annuali situati sui 17 euro.
Nel caso in cui il titolo riuscisse a lasciarsi alle spalle tali aree resistenziali, si avrebbe un rafforzamento del quadro grafico con possibili estensione dei rialzi in direzione dei 17,7 euro ed in seguito i 18,5 euro. Il superamento di questi ultimi livelli aumenterebbe le possibilità per l'azione di andare a mettere sotto pressione i top del 2016 situati sulla soglia dei 20 euro.
Al contrario la perdita dei 15,20-15,10 euro, dove troviamo sia la media mobile a 50 giorni che l'indicatore daily del Supertrend, potrebbe essere sfruttata per l'apertura di posizioni ribassiste. In questo caso dovremmo avere un primo obiettivo sui 14,60 euro, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 17 settembre, e successivamente i 14,30 euro, dove il titolo andrebbe a mettere sotto pressione la media mobile di lungo periodo.
L'eventuale violazione di questi supporti dovrebbe far proseguire la fase discendente prima verso i 13,50-13,40 euro e a seguire i 13 euro. Fondamentale diventerebbe la tenuta di questi ultimi supporti, per evitare un ritorno delle quotazioni sui minimi annuali situati in area 11,50 euro, toccati lo scorso 5 agosto.
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