La debolezza mostrata da Wall Street nella serata di ieri, con gli investitori che sono passati alla cassa dopo una lunga serie di rialzi consecutivi, impattano sugli indici europei, in leggero ribasso in avvio.
Con il focus rivolto sia ai dati societari che a quelli macro, il FTSE Mib ha aperto le contrattazioni in area 29.570 punti (29.574,0500, -0,08%) con una struttura grafica che si è rafforzata nella giornata di ieri e che dovrebbe veder proseguire il suo trend in direzione dei prossimi obiettivi situati sulla soglia dei 30.000 punti. Al ribasso primi segnali di debolezza si avrebbero solo con una discesa delle quotazioni sotto i 28.000 punti, dove troviamo l'indicatore del Supertrend, con primi target sui 27.500 punti che rappresentano i minimi delle ultime settimane. Tra i temi da seguire a Milano troviamo Diasorin, che nella giornata di ieri ha comunicato i dati del primo trimestre. Andiamo a leggerli nel dettaglio.
Diasorin: -16% i ricavi del primo semestre
Nei primi sei mesi dell'anno in corso Diasorin ha registrato un utile netto adjusted di 113 milioni di euro, in calo del 33% rispetto allo stesso periodo del 2022. Nel periodo in corso scendono del 16% anche ricavi che si attestano a 576 milioni di euro. A parità di perimetro di consolidamento, la variazione è pari a -14%, mentre al netto del business Covid, si registra un aumento del 4%. Nel corso del secondo trimestre, sempre a parità di perimetro di consolidamento e al netto del business Covid, la società ha visto un recupero della crescita, registrando un aumento del fatturato del 3% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.
Nel primo semestre, il margine lordo adjusted è sceso del 16% a 379 milioni, per effetto in particolar modo principalmente della riduzione delle vendite Covid. L'incidenza sui ricavi, pari al 66%, è in linea con quanto è stato registrato nello stesso periodo del 2022, da una parte grazie alle iniziative messe in atto per contenere i costi e dall'altra per le sinergie derivanti dall'integrazione di Luminex. Nel periodo in corso scende del 19% anche l'Ebitda adjusted che si attesta a 190 milioni di euro, con un'incidenza sui ricavi pari al 33%. La riduzione della marginalità rispetto allo stesso periodo dell'anno passato è in gran parte dovuta ai minori ricavi Covid e alla conseguente diminuzione di leva operativa.
Per quanto riguarda invece l'Ebit adjusted scende del 35% a 144 milioni, con una incidenza sui ricavi del 25%. In miglioramento è invece il debito che passa dai -907 milioni di fine 2022 agli attuali -861 milioni. Infine nel corso della presentazione dei dati il management ha confermato la guidance per l’esercizio 2023. Nello specifico i ricavi totali sono visti a -14%, mentre al netto del business Covid e molecolare respiratorio dovrebbe vedere una crescita tra il 4-6%. Nel dettaglio i ricavi provenienti dal business Covid dovrebbero vedere un calo del 75% attestandosi a 60 milioni di euro, mentre quello Covid e molecolare respiratorio dovrebbe vedere una discesa del 20%. Infine l'Ebitda Adjusted Margin si dovrebbe attestare intorno al 34%. Andiamo ora a vedere cosa ci dice l'analisi tecnica sul titolo.
Azioni Diasorin: analisi tecnica e strategie operative
Con volumi quasi doppi rispetto alla media giornaliera mensile, quella di ieri è stata una giornata all'insegna degli acquisti per il titolo Diasorin con i prezzi che, dopo aver superato i massimi del mese in scorso in area 96 euro, si sono spinti fin verso la soglia dei 100 euro. Nel breve periodo una conferma oltre questi livelli dovrebbe fare proseguire il recupero in corso verso le prossime resistenze poste sui 106 euro e che rappresentano i massimi dello scorso mese. Nel caso in cui quest'ultimi livelli dovessero essere lasciate alle spalle, si avrebbe un miglioramento della struttura grafica dell'azione e di conseguenza un ulteriore apprezzamento dei prezzi in direzione dei 112,5 euro, dove troviamo la media mobile di lungo periodo, e a seguire verso i massimi dello scorso mese di marzo posti nei pressi dei 115 euro.
Al contrario il ritorno dei corsi sotto le ex resistenze poste sui 96 euro, tornerebbe ad indebolire il titolo che a quel punto porrebbe le basi per un nuovo ritorno sui minimi del 2023 situati sulla soglia dei 90 euro. Dal punto di vista grafico fondamentale sarà la tenuta di questi supporti, per evitare la ripresa del trend di fondo discendente che aprirebbe la strada per ulteriori discese in direzione degli 85 euro e successivamente verso i 75 euro, che rappresentano i minimi toccati dal titolo nel gennaio del 2019. L'eventuale perdita di quest'ultimi sostegni aumenterebbe le possibilità per il titolo di andare a rivedere i minimi degli ultimi 8 anni in area 68 euro.
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