Vediamo, con l’aiuto di Gil Fortgang, Washington Associate Analyst, U.S. Equity Division, di T. Rowe Price quello che potrebbe essere l’impatto delle elezioni USA, sia in caso di vittoria dei democratici che di affermazione dei repubblicani, sui titoli del settore finanziario. In particolare, i settori presi in esame dall’esperto sono quello della finanza al consumo, dell’M&A, banche e degli intermediari non bancari.
Elezioni USA: le conseguenze per i titoli del settore finanziario
Dopo l’attentato a Trump, i giochi sembravano fatti. Il vantaggio dell’ex presidente sull'attuale inquilino della Casa Bianca aveva già spinto diversi operatori a posizionarsi in vista dell’affermazione del tycoon nelle elezioni USA. L’uscita di scena di Biden e la probabile designazione di Kamala Harris hanno riaperto la partita.
Addirittura, secondo alcuni sondaggi, l’ex procuratore generale della California sarebbe in vantaggio (anche perché il ritiro di Biden non permette più a Trump di utilizzare le armi dell’età e dello stato di salute che ora, ironia della sorte, sono diventate una sua debolezza). “Da procuratore ho avuto a che fare con criminali di ogni tipo, predatori sessuali, truffatori e imbroglioni, conosco che tipo di persona è Donald Trump”.
“L'esito delle elezioni presidenziali statunitensi influenzerà probabilmente il contesto normativo finanziario”, rileva Fortgang. La parte politica prescelta per guidare il Paese nei prossimi 4 anni finirà per avere importanti implicazioni per banche, assicurazioni, gestori patrimoniali e credit scoring.
“Con un dem alla Casa Bianca continuerà la spinta per una maggiore regolamentazione: l'approccio dell'amministrazione Biden alla regolamentazione e alla vigilanza del settore è stato caratterizzato da un maggiore controllo, da un aumento degli interventi e da una spinta ad ampliare la sorveglianza delle società finanziarie non bancarie. [...] Un candidato democratico diverso creerebbe qualche incertezza sui dettagli, ma le autorità di regolamentazione finanziaria sarebbero probabilmente più proattive e coinvolte sotto un presidente democratico rispetto a un'amministrazione repubblicana”.
Nel caso invece di un ritorno alla Casa Bianca di “The Donald” è lecito attendersi una maggiore deregolamentazione con un “approccio più leggero alla regolamentazione e alla supervisione finanziaria. Potrebbe anche aprire la porta all'interruzione, all'inversione o all'indebolimento delle politiche avanzate dall'amministrazione Biden. Le norme proposte ma non ancora finalizzate sarebbero probabilmente le più a rischio.
Le conseguenze di una vittoria democratica o repubblicana
Vediamo nel dettaglio cosa potrebbe accadere in quattro ambiti specifici a seguito della vittoria democratica o repubblicana nelle elezioni USA.
Consumer finance
Vittoria del candidato democratico: “commissioni: le restrizioni sulle fee per i pagamenti in ritardo delle carte di credito e per i conti scoperti, imposte dal Consumer Financial Protection Bureau (CFPB), resterebbero in vigore. Tuttavia, i ricorsi in tribunale contro queste regole potrebbero essere un ostacolo. L'attuale direttore dell'agenzia ha indicato l'aumento dei costi per l'ottenimento dei punteggi di credito come una possibile area di intervento. Pagamenti online: potrebbe aumentare il controllo dei sistemi di pagamento emergenti”.
Vittoria di Trump: “i repubblicani, compreso Donald Trump durante il suo primo mandato presidenziale, si sono sempre espressi a favore di una regolamentazione finanziaria più leggera". In questo caso, sottolinea l’esperto di T. Rowe Price, “sarà importante osservare chi l'amministrazione Trump nominerà a capo della CFPB”.
Fusioni e acquisizioni bancarie (M&A)
Vittoria del candidato democratico: “restrizioni alle fusioni e acquisizioni: le autorità federali di regolamentazione finanziaria hanno sottoposto a un maggiore controllo le operazioni bancarie, in particolare quelle che porterebbero alla creazione di una banca con un patrimonio superiore a 100 miliardi di dollari. Questo atteggiamento da falco potrebbe continuare”.
Vittoria di Trump: “in questo caso è stimata una tolleranza normativa: “un cambio ai vertici dell'agenzia potrebbe portare a un approccio meno restrittivo nei confronti delle fusioni bancarie, anche se le mega-banche potrebbero ancora subire limitazioni”.
Supervisione non bancaria
Vittoria del candidato democratico: “è probabile che gli sforzi per aumentare la supervisione degli intermediari non bancari continuino a guadagnare slancio”.
Vittoria di Trump: “le agenzie federali sarebbero probabilmente poco inclini a spingere per un'ulteriore regolamentazione del sistema finanziario non bancario, a meno di una crisi”.
Regole sul capitale delle banche
Vittoria del candidato democratico: “aumenti ridimensionati dei requisiti patrimoniali: dopo una forte opposizione da parte del settore, le autorità di regolamentazione stanno rielaborando le norme proposte per determinare il modo in cui le banche più grandi valutano il rischio e la quantità di capitale che devono detenere”.
Vittoria di Trump: “se l'amministrazione Biden non riuscisse a finalizzare il quadro di rischio proposto per le grandi banche durante il suo mandato, le autorità di regolamentazione di Trump potrebbero dare la loro impronta alle regolamentazioni”.