All'indomani in cui la Fed ha lasciato fermi i tassi di interesse, ha alzato le stime di crescita dell'inflazione e al tempo stesso abbassato quelli della crescita economica USA, i futures del Vecchio Continente, impostati nei pressi della parità, anticipano un inizio di giornata all'insegna della cautela sui mercati azionari europei.
In questo contesto, il FTSE Mib dovrebbe confermarsi in apertura di contrattazioni sui massimi degli ultimi 18 anni oltre i 39.750 punti. Con un'impostazione di fondo che continua a rafforzarsi, le attese sono per una continuazione del trend verso la soglia psicologica dei 40.000 punti.
Al contrario segnali di debolezza si avrebbero con la violazione dei 38 mila punti e primi target sui minimi delle ultime settimane posti nei pressi dei 37.500 punti. Tra i titoli da seguire nella giornata odierna troviamo Eni, con il Gruppo del Cane a sei zampe che si è reso protagonista di una cessione in Africa. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Eni: cede attività upstream in Africa
Nelle scorse ore, Eni e Vitol hanno rafforzato la loro collaborazione nel continente africano, con il Gruppo olandese che per 1,65 miliardi di dollari acquisirà delle quote in asset upstream del Cane a sei zampe presenti sia in Costa d'Avorio che Congo. Da sottolineare che il valore complessivo dell'operazione potrebbe raggiungere i 2,7 miliardi di dollari.
Nel dettaglio, nel progetto Baleine in Costa d'Avorio, Vitol acquisterà il 30% del giacimento. Questo produce oltre 60 mila barili al giorno, con un obiettivo di raggiungere i150 mila barili giornalieri con l'avvio della fase 3. Per quanto riguarda invece il progetto Congo Lng, Vitol entrerà in possesso del 25% del progetto che esporta gas liquefatto con una produzione annua vicina al miliardo di metri cubi, ma che potrebbe raggiungere i 4,5 miliardi nel corso del prossimo anno.
L'operazione di queste ore da una parte rafforza la partnership in essere tra le due aziende in Africa e dall'altra rientra nella strategia del gruppo guidato da Claudio Descalzi, il cui obiettivo è quello di estrarre valore dal proprio portafoglio upstream e aumentare la visibilità sui ricavi derivanti da M&A. Questi nel corso del 2025 sono visti tra i 2-2,5 miliardi di euro.
Azioni Eni: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere le attese sulle azioni Eni nel breve e medio termine. È stata una giornata all'insegna degli acquisti quella di ieri per il titolo Eni, che con un guadagno dell'1,3% ha chiuso le contrattazioni in area 14,34 euro. Il movimento delle ultime giornate, che da seguito a quel rimbalzo partito dai 13,10 euro, ha avvicinato le quotazioni ai massimi del 2025 posti nei pressi dei 14,40 euro.
Nel caso in cui questi ultimi livelli dovessero essere lasciati alle spalle, si avrebbe una continuazione degli acquisti prima verso i 14,65-14,70 euro e in seguito i 15 euro, top degli ultimi 9 mesi e dove verrebbe chiuso il gap down lasciato aperto il 16 maggio dello scorso anno.
Dal punto di vista operativo il superamento di queste aree andrebbe a rafforzare ulteriormente la struttura grafica di fondo, con prossimi target i 15,50 euro e in seguito i top degli ultimi anni situati nei pressi dei 15,80 euro.
Al contrario, il ritorno del titolo sotto i primi supporti di breve situati sui 14-13,90 euro, dovrebbe riattivate la fase correttiva con un prossimo obiettivo i 13,50 euro, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend.
La violazione di questi sostegni potrebbe essere sfruttata per aprire posizioni ribassiste, con un primo target i 13,30 euro, minimi dell'ultimo mese, e in seguito i 13,092 euro, dove verrebbe chiuso il gap up lasciato aperto lo scorso 2 gennaio.
Fondamentale diventerebbe a quel punto non perdere questi ultimi livelli per vedere aumentare le possibilità di un ritorno del titolo in direzione dei minimi dello scorso anno in area 12,30 euro, con target intermedi sui 12,75 euro.
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