Azioni Stellantis: cosa fare in Borsa dopo calo vendite di febbraio? | Investire.biz

Azioni Stellantis: cosa fare in Borsa dopo calo vendite di febbraio?

25 mar 2025 - 09:00

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Il rimbalzo di ieri non cambia il trend primario sulle azioni Stellantis, che rimane confermato al ribasso. Quali i supporti da non perdere per evitare nuove vendite?

Dopo il bel rally che ieri ha accompagnato la seduta di Wall Street in scia alle indicazioni dell'amministrazione Trump in merito ai dazi, il focus del mercato permane sempre rivolto alla guerra commerciale promossa dal Presidente USA. In una seduta che vedrà la pubblicazione nel corso della mattinata dell'indice IFO tedesco, i futures europei impostati in ordine sparso anticipano un inizio di giornata contrastato per le Borse del Vecchio Continente.

A Piazza Affari il FTSE Mib dovrebbe recuperare in apertura di seduta la soglia dei 39.000 punti. Dal punto di vista operativo una conferma sopra questi livelli dovrebbe innescare un recupero delle quotazioni, verso i 39.250-39.300 punti e a seguire i 39.500-39.550 punti.

Tra i titoli da seguire nella giornata odierna a Piazza Affari troviamo Stellantis, che dovrebbe vedere una volatilità in aumento dopo i dati riguardanti le immatricolazioni del gruppo registrate nello scorso mese di febbraio nell'Unione Europea. Andiamo a scoprire i numeri.

 

 

Stellantis: le vendite di febbraio in UE calano del 16,4%

Anche il mese di febbraio è stato all'insegna della debolezza per il mercato delle automobili in Europa che, dopo il -2,1% dello scorso mese di gennaio, hanno registrato un calo del 3,4%, rispetto allo stesso periodo del 2024.

Nel corso dei primi due mesi le vendite hanno registrato una contrazione del 3%. In questo contesto i principali mercati europei hanno registrato cali ancora più pesanti come in Italia (-6%), Germania (-4,6%) e Francia (-3,3%). La Spagna ha invece terminato il mese di febbraio con un aumento delle immatricolazioni dell’8,4%.

Da segnalare nel corso del mese passato la crescita del 30% delle auto elettriche, con la Germania che ha visto un aumento del 41%, il Belgio del 38% e i Paesi Bassi del 25%. Nel dettaglio i tre Paesi hanno rappresentato oltre il 60% di tutte le immatricolazioni di auto elettriche a batteria.

Per quanto riguarda invece Stellantis, il Gruppo nello scorso mese di febbraio ha registrato nell'UE un calo delle immatricolazioni del 16,4% con 144.205 vetture vendute, con una quota di mercato che si è attestata al 16,9%. Nel corso del mese passato tutti i marchi del gruppo italo-francese hanno registrato numeri in calo, a eccezione di Jeep (+1%) e Alfa Romeo (+38%) che hanno visto una performance positiva.

Per quanto riguarda l'area Ue27+Efta+Uk, il calo è stato del 16,2% rispetto allo stesso mese del 2024. Nei primi 2 mesi dell'anno, le immatricolazioni sono state 310.091, con un ribasso del 16,1% rispetto allo stesso periodo di un anno fa.

Nel mese di febbraio, la quota di mercato di Stellantis è scesa al 16,2% dal 18,7% di un anno prima, mentre nei primi 2 mesi dell'anno la quota è stata pari al 15,8%, rispetto al 18,4% dello stesso periodo del 2024.

 

 

Azioni Stellantis: analisi tecnica e strategie operative

Andiamo ora a vedere quali sono le attese sulle azioni Stellantis nelle prossime giornate. Con volumi quasi pari alla media giornaliera mensile, è stato un inizio di settimana all'insegna degli acquisti per il titolo Stellantis, che ha chiuso le contrattazioni in rialzo di quasi il 2% in area 11,32 euro.

Dal punto di vista operativo il movimento di ieri non cambia il trend primario che rimane sempre al ribasso, con le quotazioni sempre vicine ai minimi di periodo in area 10,80 euro. L'eventuale violazione di tali sostegni non solo andrebbe a indebolire ulteriormente il quadro grafico, ma aprirebbe le porte a nuove discese prima in direzione dei 10 euro e a seguire verso i 9,4-9,35 euro, livelli che il titolo non vede dal novembre del 2020.

Al contrario, un primo segnale di positività si avrebbe con il superamento dei massimi settimanali situati sugli 11,60 euro, ex parte bassa di un trading range che ha ingabbiato le quotazioni nei mesi passati.

Il superamento di queste aree dovrebbe porre la basi per un rimbalzo dei corsi prima in direzione dei 12,40 euro, dove troviamo sia la SMA a 50 giorni che l'indicatore daily del Supertrend, e a seguire i 13 euro.

Oltre questi ultimi livelli aumenterebbero le chance di una chiusura del gap-down lasciato aperto lo scorso 26 febbraio in area 13,268 euro e successivamente andare a mettere sotto pressione i massimi del 2025 situati sui 13,60-13,70 euro.

 

 

 

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