La differenza di prezzo tra le American Depositary Receipt (ADR) quotate a Wall Street e le azioni scambiate alla Borsa di Taipei riguardo TSMC hanno attivato da tempo gli arbitraggisti nei mercati finanziari. Attualmente le ADR sono molto più richieste, con un premio in termini di rendimento rispetto alle azioni che nell'ultimo periodo si è aggirato tra il 20% e il 25%.
Sono diverse le ragioni per cui gli investitori preferiscono le ricevute di deposito americane alle azioni. In primo luogo
le ADR TSMC sentono l'influenza dell'intelligenza artificiale che sta trainando la Borsa americana. Da inizio anno infatti le ADR sono cresciute del 72,11%, mentre la azioni del 65,43%. Una differenza che sconta la grande trazione della tecnologia basata sull'AI (Artificial Intelligence).
In secondo luogo, le ADR sono di più facile accesso agli investitori stranieri e, in un momento in cui la domanda è alta, il volume tende a crescere considerando che la Borsa americana è la più grande del mondo.
In terzo luogo, le ADR TSMC sono incluse in alcuni importanti indici come il Philadelphia Stock Exchange Semiconductor Index, nonché come i fondi negoziati in Borsa quali il VanEck Semiconductor ETF e l'iShares Semiconductor ETF. Questo implica che chi acquista i fondi automaticamente compra le ADR del colosso dei chip taiwanese.
In quarto luogo c'è una questione legata alla flessibilità, ovvero le azioni a Taiwan sono sottoposte ad alcune regole normative prima della conversione nell'equivalente statunitense.
Per ultimo, alcuni fondi hanno in portafoglio le azioni e, per il rispetto delle loro regole interne, non possono incrementare la posizione.
TSMC: ecco la strategia proposta da Goldman Sachs
In un quadro in cui la differenza di prezzo tra ADR e azioni TSMC è così marcata, come non avviene per altre società, gli arbitraggisti hanno cercato di trarne vantaggio vendendo le ADR allo scoperto e comprando le azioni nella speranza che lo spread si riduca. Questa soluzione, tuttavia, presenta un rischio elevato fino a quando gli investitori continuano a operare maggiormente nella Borsa americana. Quest'anno la tendenza è stata di un allargamento del divario, che aveva raggiunto il picco del 30% a febbraio durante il Capodanno lunare in cui la Borsa taiwanese era chiusa.
Goldman Sachs propone una strategia alternativa sulle opzioni a costo zero o limitato, acquistando put sulle ADR e vendendo put sulle azioni. In questo modo, il costo dell'opzione acquistata (relativamente alto a causa dell'aumento della volatilità) viene compensato con l'incasso dell'opzione venduta.
La banca americana consiglia di operare in due modi alternativi. Uno è quello di acquistare il 98% di put sulle azioni con scadenza settembre e di vendere contemporaneamente e alla stessa scadenza put sulle azioni ATM (At-The-Money) - dove il prezzo delle azioni attuale corrisponde a quello di esercizio - sostenendo un costo complessivo pari a zero. Un'altra strada può essere l'acquisto del 97% di put sulle ADR di settembre e la contestuale vendita di put del 100% sulle azioni denominate in dollari USA. "Al desk piace il trade put vs put perché aiuta a limitare in modo significativo la perdita massima in uno scenario di rally tecnologico/AI negli Stati Uniti", ha scritto il team di Goldman Sachs.
Se lo spread si dovesse allargare ulteriormente, le put in vendita aumentano di valore rispetto a quelle in acquisto facendo crescere la perdita potenziale in portafoglio. A quel punto però basta attendere la scadenza limitando il passivo, sempreché l'opzione in vendita non venga esercitata dalla controparte prima del termine. "Il rischio maggiore è che le ADR possano continuare a cavalcare lo slancio dell'AI e quindi lo spread ha il potenziale per ampliarsi ulteriormente", ha affermato Goldman Sachs. Se viceversa lo spread ADR/azioni dovesse ridursi, le put in acquisto acquisirebbero maggior valore rispetto a quelle in vendita, garantendo un guadagno.
In definitiva, quello proposto dall'istituto finanziario americano è un modo per fare arbitraggio attraverso le opzioni contenendo il rischio di perdite rispetto alla formula tradizionale di operare con solo il sottostante.