Le
azioni Oracle ormai sono percepite come quelle delle più grandi aziende della tecnologia che da diversi anni guidano il rally di Wall Street. Quest'anno il titolo della società di software ha piazzato un
guadagno del 10,55%, che si aggiunge al +58,06% dello scorso anno. Gli investitori stanno apprezzando gli sforzi dell'azienda per essere più competitiva nel campo dell'intelligenza artificiale ed i dati trimestrali hanno fornito in tal senso indicazioni incoraggianti.
Le ultime notizie hanno poi impresso un cambiamento di marcia.
Oracle parteciperà insieme a Softbank e OpenAI a una joint venture sostenuta dal governo americano che investirà inizialmente
100 miliardi di dollari nella costruzione di data center per accogliere il flusso enorme di dati provenienti dall'intelligenza artificiale. La cifra potrebbe arrivare ad almeno 500 miliardi di dollari, stando agli obiettivi del presidente americano
Donald Trump e delle aziende coinvolte nel progetto.
Tutto questo per Oracle rappresenta un passo importante perché rafforza l'azienda in un business in cui è in ritardo rispetto a colossi come Microsoft, Alphabet e Amazon. Secondo quanto riportato da Bloomberg Intelligence, attualmente Oracle possiede una quota di mercato inferiore al 5% nell'infrastruttura del cloud, contro l'oltre 40% di Amazon ed il 16% di Microsoft. Gli analisti hanno stimato che, con la joint venture, nei prossimi anni le vendite relative al cloud di Oracle potrebbero triplicare o quadruplicare rispetto agli attuali circa 10 miliardi di dollari.
Oracle: vanno comprate le azioni?
In questo momento, le azioni Oracle hanno alcuni venti favorevoli che non permette agli investitori di resistere alla tentazione di comprare. La prospettiva di competere con i primi della classe è uno di questi. La joint venture "avvicina ancora di più Oracle ad Amazon, Microsoft e Alphabet", ha dichiarato Jim Awad, senior managing director di Clearstead Advisors.
"Anche se probabilmente c'è un po' di clamore intorno all'annuncio di Trump, questo rappresenta un chiaro aspetto positivo. Il titolo è in un trend rialzista a lungo termine così potente che è necessario rimanere coinvolti, anche se le valutazioni non sono più esattamente convenienti".
Bisogna considerare che se si dovesse arrivare a un investimento da 500 miliardi di dollari, questo sarebbe quasi il doppio rispetto ai 280 miliardi di dollari stimati da UBS relativi alla spesa complessiva programmata finora per il 2025 dalle principali aziende tecnologiche.
Un altro aspetto che potrebbe alimentare la speculazione sul titolo è il fatto che Trump abbia designato Oracle come parte di una joint venture con il governo per acquistare l'app cinese TikTok U.S. da ByteDance. Per quanto possa essere difficile misurare l'impatto di una mossa del genere, l'ipotesi è comunque incredibilmente suggestiva.
Progetto Stargate: i dubbi di Elon Musk
Ci sono però alcuni elementi che potrebbero mettere in dubbio il rally sostenuto delle azioni Oracle. Alcuni, come Elon Musk, non sono convinti della capacità delle società coinvolte nell'investimento fino a 500 miliardi di dollari di mantenere le loro promesse; mentre l'Amministratore delegato della start-up AI (Artificial Intelligence) Anthropic, Dario Amodei, ha espresso perplessità circa il finanziamento di un progetto che definisce "un po' caotico".
Alla fine, la notizia ha avuto un grande effetto in Borsa, ma non è stata accompagnata da un aumento effettivo delle aspettative degli analisti per gli utili netti dell'azienda con sede ad Austin per quest'anno e il prossimo. Inoltre, le azioni sono valutate a 27 volte gli utili a termine, quasi il doppio rispetto alla loro media decennale di 15,8.
"È prudente aspettare e vedere quali sono i guadagni effettivi e cosa dice l'azienda su tutti questi progetti, piuttosto che limitarsi a prezzarli in questo momento, perché i tempi sono spesso incerti e l'entità dell'impatto è sempre incerta", ha affermato Joe Tigay, gestore di portafoglio del Rational Equity Armor Fund.