Negli ultimi due giorni, le quotazioni del Bitcoin hanno fermato la loro corsa che le ha portate ad aggiornare i massimi storici a 41.983,9 dollari. Al momento della scrittura, le quotazioni della prima valuta virtuale per capitalizzazione veleggiano intorno ai 35.530 dollari, in calo del 10,37%.
I motivi possono essere ricercati nella fortissima volatilità che interessa il mondo delle monete digitali, ma anche nelle prese di beneficio dopo il recente rally. Il Bitcoin è stato inoltre colpito del peggior calo a due sedute da marzo 2020, data di inizio della pandemia di Covid-19.
Per diversi analisti comunque il recente ribasso non dovrebbe causare un’inversione di tendenza vera e propria come quella avvenuta nel 2017. Questo perché il mercato è maturato con l’entrata in gioco degli investitori istituzionali, con il Bitcoin che è ormai considerato come un asset capace di combattere la debolezza del dollaro USA e del rischio di inflazione.
I pessimisti invece sostengono che la ragione sottostante al rialzo delle ultime settimane sia legata agli stimoli monetari e fiscali, con la criptovaluta che non potrà mai servire come vera alternativa valutaria.
Bitcoin: analisi tecnica e strategie operative
Da un punto di vista grafico le quotazioni del Bitcoin stanno evidenziando una certa forza nel tentare di recuperare buona parte dei cali avvenuti durante questa notte. La prima criptovaluta per capitalizzazione continua a rimanere inserita in un contesto di uptrend e un arrivo a ridosso dei 30.000 dollari, area di transito della linea di tendenza ottenuta collegando i massimi del 16 e i minimi del 27 dicembre 2020, potrebbe costituire un interessante punto per tentare di rincorrere la foga dei compratori.
Perché vengano annullate le velleità rialziste dei corsi è necessario che i venditori riescano a scendere al di sotto dei 19.492,3 dollari, dove verrebbe violata sia la trendline disegnata con i top dell’11 febbraio e 23 novembre 2020 che il livello orizzontale espresso dai top del 17 dicembre 2017.
Operativamente si potrebbero valutare strategie di stampo long nel caso in cui i prezzi tornassero verso la soglia psicologica dei 30.000 dollari. Lo stop loss sarebbe in tal caso localizzabile a 27.250 dollari mentre l’obiettivo a 34.000 dollari.