Chi si aspettava che con l'
halving di Bitcoin del 20 aprile la criptovaluta avrebbe iniziato un rally tale da portare le quotazioni su nuove vette è rimasto deluso. Alcuni sostenevano che nell'arco di poche settimane il prezzo sarebbe arrivato a 100.000 dollari come prima meta, per poi sconfinare verso 150.000 o più.
Non solo non è accaduto nulla di tutto questo, ma addirittura Bitcoin ha subito un crollo mensile che non si vedeva da novembre 2022, cioè da quando la società crittografica FTX di Sam Bankman-Fried è affondata sotto una montagna di debiti, frodi e raggiri.
Ad aprile, infatti, Bitcoin ha perso il 16% del suo valore, a cui si è aggiunto un ulteriore calo di circa 4 punti percentuali nei primi due giorni di contrattazioni di maggio, che hanno spinto il prezzo fino a 57.000 dollari.
Si tratta di un livello ben distante dal record storico raggiunto a marzo di 74.000 dollari sulla scia dei grandi flussi verso gli ETF spot su Bitcoin approvati dalla
Securities and Exchange Commission l'11 gennaio 2024 e dell'aspettativa del dimezzamento estrattivo che si sarebbe tenuto da lì a un mese.
Bitcoin: ecco come influenza i mercati azionari
Il mercato sta diventando nervoso per l'andamento di Bitcoin in questi giorni, in quanto percepisce che le ragioni che stanno respingendo le quotazioni probabilmente sono alla base di un cattivo sentiment generale sui mercati finanziari. Per essere chiari, gli investitori hanno preso a vendere la criptovaluta con maggiore intensità durante la riunione della
Federal Reserve del 30 aprile-1° maggio.
Nella conferenza stampa a chiusura della due giorni, il governatore della Fed,
Jerome Powell, ha ribadito che i tassi di interesse saranno tagliati, ma senza dare alcuna indicazione sulla tempistica. Il messaggio tradotto dal mercato è stato che il costo del denaro rimarrà alto ancora a lungo e questo
riduce sensibilmente la propensione al rischio degli investitori. Vendendo Bitcoin, gli operatori in sostanza fanno capire di non essere disposti a prendersi dei rischi per attività non sicure.
Quindi, si apprestano a fare lo stesso con le azioni? Probabile. Durante il discorso di Powell, gli indici azionari a Wall Street sono prima avanzati di oltre un punto percentuale quando il presidente ha usato un tono rassicurante, per poi cambiare rapidamente rotta fino a chiudere in territorio negativo nel momento in cui ha fatto capire che il taglio dei tassi non è imminente. "Bitcoin sta avvertendo di problemi in arrivo sui mercati finanziari", ha affermato in una nota Charlie Morris, Chief Investment Officer di ByteTree Asset Management.
Cosa aspettarsi?
In questo stato di cose, è ovvio che gli investitori cercano anche di guardare lontano proiettandosi ai prossimi mesi. Una statistica non è molto rassicurante. Secondo un'analisi eseguita da Bloomberg, nell'ultimo decennio, dopo tre dei quattro cali che Bitcoin ha registrato ad aprile, a maggio poi si sono verificate perdite in media del 18%. Storicamente maggio non è stato mai un mese prolifico per il mercato azionario, legato a questo punto a doppio filo con quanto succede nell'industria delle criptovalute.
Tuttavia, molto dipenderà dagli eventi macroeconomici, da cui poi deriva tutta la politica economica della Fed. Senza sottovalutare, in questo contesto, le risultanze delle trimestrali specialmente riguardo le grandi aziende tecnologiche.
"I prossimi tre o quattro mesi saranno meno rialzisti e più orientati al rischio, con il mercato che monitorerà attentamente l'inflazione, l'occupazione e i dati economici per eventuali shock imprevisti o per acquisire fiducia in potenziali tagli dei tassi", ha affermato Youwei Yang, capo economista e vicepresidente del miner di criptovalute BIT Mining Ltd.