Il gran giorno per l'halving del Bitcoin è arrivato. Questa notte è partito il tanto atteso dimezzamento delle estrazioni di monete che si svolge ogni quattro anni. Quando, nel 2008,
Satoshi Nakamoto ha progettato la criptovaluta è stata stabilita una
quantità massima di BTC in circolazione di 21 milioni di unità in modo da evitare "l'inflazionamento" della valuta digitale. Questo, in teoria, rende il Bitcoin una riserva di valore (non a caso diversi operatori lo paragonano all'oro).
Per lo scopo, è stato stabilito che con cadenza quadriennale il premio per chi convalida le transazioni sulla blockchain si sarebbe dimezzato. La ricompensa iniziale del blocco di Bitcoin era di 50 BTC, fino a ieri si ricevevano 6,25 BTC, ora invece sarà di 3,125 BTC. Di conseguenza, si riduce la velocità con cui vengono generati i
Bitcoin.
Bitcoin: l'importanza dell'halving per le quotazioni
L'halving ha determinato nelle ultime settimane un'elevata volatilità dei prezzi del Bitcoin ed è plausibile prevedere che almeno nei primi giorni le oscillazioni continuino. Sabato scorso le quotazioni erano arrivate a oltre 71.000 dollari e a una settimana di distanza si trovano a circa metà strada tra quel prezzo e il minimo di 60.000 dollari di giovedì scorso.
Se la storia è una guida,
nei mesi successivi all'halving ci sarà da attendersi un rally del Bitcoin, con una rivisitazione a breve dei massimi storici di quasi 74.000 dollari del mese scorso. Ma sarà effettivamente così? Quest'anno l'halving capita in concomitanza con alcuni eventi che potrebbero rivelarsi dei venti contrari. Uno riguarda le
incertezze a livello geopolitico, con la minaccia di una guerra estesa se i confitti in Medio Oriente e in Ucraina dovessero inasprirsi. Un altro fa riferimento alle
aspettative che la Federal Reserve ritardi a tagliare i tassi di interesse.
Bastano questi due fattori per allontanare gli investitori dalle attività a rischio come il Bitcoin. Gli analisti della banca di criptovalute Amina aggiungono anche altri elementi negativi come "il calo di fiducia dei minatori, i minori volumi di trading, la riduzione dei flussi degli ETF e le notizie provenienti dai dati sull'inflazione negli Stati Uniti".
Gli esperti hanno affermato che le società di mining hanno venduto i loro BTC prima dell'halving, contribuendo a tenere i prezzi bassi. Questo perché il dimezzamento riduce le loro ricompense e alcune operazioni potrebbero non essere redditizie. "Attualmente, i saldi dei miner sono vicini al minimo storico. Questo avviene in scia delle forti vendite da parte di quei minatori che vogliono incassare i profitti prima dell'halving", ha detto Amina nella giornata di ieri. Una pressione importante sul Bitcoin, osserva la banca, proviene anche dai flussi netti degli ETF spot, che la scorsa settimana sono stati negativi ma che quest'anno hanno rappresentato uno dei fattori dietro il successo della maggiore delle criptovalute.