Nella giornata di lunedì 10 marzo 2025, le azioni Nvidia hanno subito un brusco calo, scendendo del 5,07% a 106,98 dollari, il livello più basso dal 9 settembre 2024. Dall'inizio dell'anno, il titolo ha perso circa il 20%, registrando la peggior performance trimestrale dal 2022, quando il titolo crollò del 27%. Questo declino avviene nonostante la domanda per i chip AI dell’azienda rimanga elevata. Ma cosa sta causando questa debolezza nel mercato?
Le cause del crollo delle azioni Nvidia
1. Timori geopolitici e politiche tariffarie
Uno dei fattori chiave dietro il calo del titolo è l’incertezza legata alle politiche commerciali del presidente Donald Trump. I mercati temono nuovi dazi sulle importazioni di semiconduttori, che potrebbero penalizzare aziende come Nvidia. Il settore dei chip è altamente globalizzato e dipende da fornitori chiave in Asia, in particolare Taiwan Semiconductor Manufacturing (TSMC), il principale produttore dei chip AI di Nvidia.
2. Debolezza generale del mercato
Da inizio anno, l’S&P 500 è sceso del 4,5% ed il Nasdaq 100 ha lasciato sul parterre il 7,5% in scia di un sentiment negativo più ampio a Wall Street. Inoltre, le dichiarazioni di Trump nel fine settimana, in cui non ha escluso una possibile recessione nel 2025, hanno alimentato ulteriori incertezze e vendite nel mercato.
3. Valutazioni sotto la media storica
Nonostante il calo delle azioni, Nvidia viene ora scambiata a 24,2 volte gli utili attesi nei prossimi 12 mesi, un valore inferiore alla media quinquennale di 40 volte gli utili. Questo suggerisce che, rispetto al passato, il titolo potrebbe essere sottovalutato.
4. Ritracciamento dopo un rally esplosivo
Dopo un 2023 e 2024 straordinari, in cui le azioni Nvidia hanno segnato una crescita vertiginosa grazie al boom dell’intelligenza artificiale generativa, era prevedibile un periodo di consolidamento. Il mercato azionario segue spesso cicli di euforia e correzione, e il calo attuale potrebbe essere parte di una normale fase di raffreddamento.
Quali sono le prospettive future per Nvidia?
Nonostante la debolezza a breve termine, gli analisti rimangono ottimisti sul lungo periodo. Ben Reitzes, analista di Melius Research, ha mantenuto il rating Buy, sebbene abbia abbassato il target price da 195 a 170 dollari per i prossimi due anni. La fiducia nel futuro dell’azienda si basa su diversi fattori:
- Crescita della domanda di chip AI: TSMC ha riportato un aumento delle vendite di 43% su base annua nel mese di febbraio, segno che la domanda di semiconduttori per l’AI resta solida.
- Innovazione tecnologica: Nvidia è leader assoluto nel settore AI e annuncerà la sua roadmap di prodotti futuri alla GPU Technology Conference del 18 marzo. Tra le novità attese:
- Blackwell Ultra e GB300, con maggiore memoria per inferenza AI;
- Rubin GPU, in arrivo nel 2026;
- Vera, il primo processore ARM-based dell’azienda in arrivo nel 2027.
- Collaborazioni strategiche: Nvidia sta supportando Foxconn nello sviluppo del suo modello AI, FoxBrain, utilizzando i propri supercomputer e la consulenza tecnica.
Conviene comprare Nvidia ora?
Molti analisti vedono il calo attuale come un’opportunità di acquisto per il lungo periodo, dato il forte posizionamento di Nvidia nell’AI e l’innovazione tecnologica continua. Tuttavia, bisogna sempre monitorare attentamente le politiche tariffarie e l’andamento dell’economia globale che potrebbero impattare ulteriormente sulla quotazione del titolo a Wall Street.
Nvidia rimane un colosso del settore tecnologico, ma nel breve termine la volatilità potrebbe continuare. Il mercato aspetta con interesse gli annunci del CEO Jensen Huang il 18 marzo, che potrebbero dare nuovo slancio alle azioni.
Noi attenderemo con ansia segnali dalla price action per un ingresso "long" sul titolo. Seguiremo il trade tramite il broker Trive così da sfruttare la forte volatilità di questi giorni con l'applicazione della leva 1:5.
Fonte: Trive.com/it
Dopo aver rotto al ribasso la media a 200 periodi giornaliera, il trend rialzista di Nvidia che dura da marzo 2023 viene messo in forte discussione. Questo segnale, per il lungo periodo, non è molto positivo e potrebbe comportare ribassi ancor più profondi.
Nonostante ciò, però, riteniamo che gli aspetti positivi (elencati in precedenza) prevalgano su quelli negativi (al momento soltanto tecnici), per cui sfrutteremo un possibile rimbalzo rialzista del titolo qualora il prezzo raggiunga area 100$-93$, ultimo vero supporto di lungo termine.
L'eventuale target di questo possibile rimbalzo tecnico sarà impostato a quota 125 dollari per azione con stop loss poco sotto i 90$.
Disclaimer: File MadMar.