Il FOMC (Federal Open Market Committee), il braccio operativo della Fed (Federal Reserve Bank), ieri ha confermato il costo del denaro USA sui massimi da 22 anni. Gli indici USA prima, e quelli europei poi, hanno reagito bene ma lo strumento che potrebbe essere interessante per i trader è l'oro. Scopriamo come sfruttare al meglio la situazione.
Meeting Fed del 1° novembre 2023
Il Comitato esecutivo della Fed ha deciso di confermare i tassi di interesse al 5,25-5,50% per la seconda riunione di fila, rimandando probabilmente l'ultimo aumento al prossimo mese. Abbiamo riassunto l'evento di ieri in 6 punti salienti:
- la FED ha mantenuto i tassi invariati al 5,50%. È la seconda riunione consecutiva in cui la Fed lascia i tassi invariati;
- la FED ha ribadito che valuterà la portata di un ulteriore inasprimento delle politiche monetarie;
- il Dot-Plot della FED mostra che 12 membri del FOMC sono ancora convinti di aumentare i tassi di altri 25 punti base quest'anno;
- la FED ha dichiarato che l'attività economica si è espansa a un ritmo "forte", sostituendo la parola "solido";
- ha aggiunto che l'aumento dei posti di lavoro è "moderato", anziché "rallentato". Ma ha ribadito che l'inflazione rimane "elevata";
- è probabile che le condizioni "finanziarie" e "creditizie" più rigide pesino sull'attività economica, facendo riferimento alle attività "finanziarie" per la prima volta.
Dai verbali e dalla conferenza di Jerome Powell è emersa forte indecisione per le mosse future di politica monetaria. La conferenza è stata a tratti "hawkish" ma con alcune dichiarazioni "dovish".
Infatti nonostante la maggioranza dei membri del comitato valuti un ulteriore aumento del 0,25%, si è fatto riferimento alle condizioni creditizie ed economiche più rigide che potrebbero rallentare l'economia degli Stati Uniti. Per la prossima riunione pare proprio che la FED sarà più che mai dipendente dai dati macroeconomici e si riallineerà ad essi.
Ai mercati, dopo un leggero ribasso iniziale, è piaciuta particolarmente l'ultima parte "dovish" della conferenza, con riferimento proprio alla contrazione economica sopra citata. Il Nasdaq ha chiuso con un bel +2% e l'oro è stato molto più incerto. È proprio da questa incertezza che analizzeremo il bene rifugio per eccellenza in ottica ribassista, con un trade di breve termine ad alto rischio.
Analisi Tecnica - Oro (XAU/USD)
Dal punto di vista macro, non vi è dubbio che il trend del gold sia nettamente rialzista su timeframe Daily e Weekly. Partendo da questo presupposto valuteremo comunque un ingresso short soltanto per il brevissimo termine, partendo da un'analisi su timeframe H1. Lo stiamo valutando perchè riteniamo che l'incertezza di narrativa sui mercati sia abbastanza marcata dopo la riunione di ieri e quindi ci potrebbero essere delle sorprese per i posizionamenti degli operatori.
Sulla carta il gold dovrebbe giovare di politiche monetarie più accomodanti e con scenari di contrazione economica all'orizzonte ma il movimento rialzista attuale non pare confermare al 100% questa visione. Perciò partiamo dall'analizzare l'ultimo massimo del 27 ottobre, generato dal minimo in area 1.976$-1.980$. Questo minimo, su timeframe H1 è stato rotto nella giornata di ieri proprio in concomitanza con la riunione della FED.
L'ultimo movimento rialzista verso i 2.008$, quindi, è stato "resettato" dalla rottura sopra riportata. Pensiamo che un posizionamento short dopo un ritracciamento sia la soluzione migliore per il breve termine.
Livelli Operativi
- Ingresso: tra 1.995$ e 1.990$;
- Stop Loss 1 (aggressivo): 2001$;
- Stop Loss 2 (conservativo): 2011$;
- Target: 1.976$.