Che l'Europa stia passando un brutto momento è chiaro a tutti, meno chiaro è invece come intenderà comportarsi la BCE nell'imminente riunione del 14 settembre. Prenderà effettivamente in considerazione i dati economici pessimi appena rilasciati e quindi opterà per una pausa o continuerà imperterrita per la sua strada con un aumento da 25 punti base? Sarà la riunione di giovedì a dircelo ma nel frattempo analizziamo la situazione di Euro/Dollaro più nello specifico.
Dati macroeconomici Europa
La situazione in Europa non è delle migliori ed oltre alle recessioni tecniche già annunciate da Germania ed Olanda, i dati continuano ad essere pessimi per la maggior parte dei paesi dell'Area Euro.
Il grafico qui in alto riporta la crescita del PIL (Prodotto Interno Lordo) dell'Eurozona per ogni trimestre. Come si può vedere il trend è praticamente neutrale da luglio 2022 e la situazione non accenna per nulla a cambiare. Le difficoltà sono palesi ed una crescita (se così possiamo chiamarla) dello 0,1% è un dato pessimo che non verrà digerito così facilmente dalla Banca Centrale.
Visto che il PIL tende ad essere leggermente in ritardo (3-6 mesi) rispetto all'effettiva situazione attuale, cerchiamo di analizzare altri dati che tendono a darci una fotografia più chiara anche sulle aspettative future e non soltanto sull'immediato.
Stiamo parlando dell'indice PMI (Purchasing Manager Index): il cosiddetto indice dei direttori degli acquisti che raccoglie dati tramite sondaggi proprio ai principali operatori dei settori di servizi e manifatturiero. Un indice inferiore al 50 indica contrazione economica ed un indice superiore a 50 punti è sinonimo di espansione.
Il grafico riportato sopra è il cosiddetto PMI composito, ovvero la media di entrambi i settori citati in precedenza. Il dato lascia pochi spazi ai dubbi, è in netto calo rispetto al mese scorso di quasi 2 punti da 48,60 a 46,70.
Ciò che ha più inciso è stata la netta contrazione del comparto servizi, in calo di ben 3 punti da 50,90 a 47,90: questa contrazione lo porta ufficialmente nel range al di sotto dei 50 punti e quindi in area di contrazione economica.
Per farla breve, la situazione in Europa non è affatto semplice da gestire perchè da un lato stiamo assistendo ad un palese deterioramento economico ma dall'altro l'inflazione è ancora ben oltre il target finale del 2% (attualmente siamo al 5,5%). Per cui la BCE ha l'arduo compito di prendere una decisione complicata che rischia di essere errata in qualsiasi caso.
Aumentando ulteriormente i tassi rischierebbe di innescare un ulteriore deterioramento di un tessuto economico già precario; con una pausa invece il pericolo è di non combattere adeguatamente l'inflazione.
Cosa farà la BCE nella riunione di giovedì 14 settembre? Lo scopriremo insieme e ci posizioneremo di conseguenza sullo strumento che più di tutti risentirà di questa decisione: Euro/Dollaro.
Analisi Tecnica EUR/USD
Dai massimi annuali ai minimi di qualche giorno fa, EUR/USD ha fatto registrare un ben -5,25% in meno di due soli mesi. Una contrazione da capogiro in un trend ribassista che non ha mai avuto un attimo di esitazione. In questo contesto è molto complicato andare a valutare dei long in controtendenza perchè andrebbero contro il trend principale degli ultimi due mesi.
Proprio per questo, per il momento ci sentiamo più confidenti a valutare un'operazione short di breve termine fino alla decisione di giovedì. In alternativa si può attendere che il quadro sia ben più chiaro e posizionarci di conseguenza in un secondo momento.
L'area al di sopra di 1,0750 potrebbe essere molto ricca di ordini stop loss e stop buy che movimenterebbero di non poco l'andamento del prezzo. Attendiamo un ritorno verso l'ultima resistenza significativa su timeframe orario, l'area tra 1,0800 e 1,0780.
Da qui, dopo le dovute conferme price action, è possibile costruire un'interessante operazione short con rischio/rendimento nettamente a nostro favore.
Livelli Operativi
- Ingresso: tra 1,0800 e 1,0780;
- Stop Loss: sopra 1,0820;
- Target 1: 1,0725;
- Target 2: 1,0700.