Ieri sono stati pubblicati i nuovi dati sull'andamento dell'inflazione USA nel mese di ottobre, che hanno sorpreso in positivo e permesso agli indici USA di segnare un +2% su base giornaliera. L'euforia dei mercati è stata innescata dalla svalutazione del Dollaro americano (DXY), che ha perso l'1,5%. In un contesto simile il cambio dei cambi, l'EUR/USD, ha guadagnato l'1,7% ma potrebbe essere soltanto l'inizio dei rialzi.
Inflazione USA (CPI)
L'inflazione USA di ottobre si è attestata al 3,2%, al di sotto sia del 3,3% atteso e sia del 3,7% del mese scorso. Questa è stata una notizia fantastica per i mercati finanziari che hanno festeggiato con gran clamore, facendo segnare rialzi del +2% agli indici USA ed al cambio EUR/USD.
Con la reazione di ieri, i mercati stanno abbracciando l'idea che un "soft landing" sia sempre più probabile, avvalorato da un'inflazione anno su anno costantemente in diminuzione. Quello di ieri è il dato tendenziale più basso degli ultimi due anni. Siamo sicuri che il mercato stia scontando tutto? Dietro a questo forte decremento, però, si nascondono un paio di dati interessanti che andremo ad analizzare di seguito.
Andando ad analizzare il documento ufficiale del Bureau of Statistics riguardante il CPI (Consumer Price Index), scopriamo alcuni dati molto interessanti.
Primo fra tutti un diverso calcolo per la componente "Assicurazione Sanitaria" che attualmente ha impattato positivamente (con un forte decremento) per il -34% nella sola categoria Healtcare. Facendo due conti, questo ha impattato per circa -0,2/-0,3% sulla totalità del CPI headline che, quindi, sarebbe potuto essere nettamente più elevato del dato fornito.
Il cambio di calcolo di questa componente deriva da una presa di consapevolezza che gli utili delle assicurazioni sanitarie USA abbiano avuto un'impennata troppo brusca negli ultimi mesi. Quindi si procederà, da aprile/maggio 2024, a prendere in considerazione una media ponderata degli utili degli ultimi 6 mesi comparata con quella degli ultimi 2 anni. Questo dovrebbe abbattere notevolmente l'alta volatilità riguardante questa particolare componente del CPI. Per una variazione percentuale più veritiera in questo settore, quindi, dovremo attendere il Q2 2024.
Attualmente, come riportato in precedenza, questo diverso metodo di ricalcolo sta impattando in maniera significativa (-0,2% circa) sull'inflazione headline, nonostante un approccio ai dati non totalmente "veritiero".
Come già trattato nel precedente articolo Caffè&Mercati - Inflazione USA più alta delle attese, Long EUR/USD l'effetto base sta giocando un ruolo fondamentale in questo ultimo trimestre dell'anno.
Come mostra la tabella qui in alto, il settore "Energy" continua ad impattare in maniera estremamente positiva sulla totalità dell'inflazione. Rispetto ad ottobre 2022, il settore energetico ha influito per il -4,5%. Questo valore ha un peso specifico di 7,185% che porta quindi l'impatto complessivo sul CPI a circa il -0,3% anno su anno.
Purtroppo, dati alla mano, il cosiddetto "effetto base" tenderà a scemare già con la rilevazione di dicembre (quindi dal rilascio di gennaio 2024). Questo perchè gli energetici (soprattutto il Natural Gas) avevano raggiunto il loro picco di prezzo proprio in Q3-Q4 2022.
Per farla breve quindi, a partire da gennaio-febbraio 2024 assisteremo ad un calcolo più veritiero ed armonico dell'inflazione statunitense perchè verranno presi in considerazione periodi temporali dove i prezzi degli energetici erano più bassi (o a livelli simili) rispetto a quelli attuali.
Questo vuol dire che la lotta all'inflazione non è per nulla finita ed anzi potremmo assistere ad un ritorno di fiamma al rialzo verso percentuali nettamente più elevate rispetto agli ultimi tre mesi. A quel punto il vero problema sarà capire cosa fara la FED (Federal Reserve) con i tassi di interesse.
Analisi Tecnica EUR/USD
Lo scenario appena descritto è molto complesso ma c'è una certezza dalla nostra parte: la situazione sarà stabile almeno fino a gennaio 2024. Per cui, fino ad allora, opereremo in ottica rialzista sul cambio valutario Euro/Dollaro attendendo un ritracciamento su base giornaliera. Dopo il forte impulso rialzista di ieri del +1,7%, c'è da stare fermi ed attendere il momento migliore per entrare in posizione long.
L'area che abbiamo individuato come possibile supporto dei prezzi è 1,0760$-1,0700$. Da questi livelli ci aspettiamo un forte rimbalzo perchè rappresenta una zona di rotazione settimanale importantissima che, proprio in concomitanza con i dati di ieri, è stata rotta al rialzo.
Livelli Operativi
- Ingresso: 1,0750$-1,0700$;
- Stop Loss: 1,0648$;
- Target 1: 1,0850$;
- Target 2: 1,0930$.