Il mercato del petrolio continua ad essere soggetto ad una forte volatilità, influenzato non solo dai dati macroeconomici e dai fondamentali ma anche dalle mosse politiche e commerciali. Uno degli ultimi avvenimenti che ha scosso le quotazioni del petrolio WTI è stato l’annuncio dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, riguardante l’applicazione di nuovi dazi su Canada e Messico, con la possibilità di misure simili nei confronti della Cina. Questa decisione ha avuto ripercussioni dirette sul prezzo del greggio, con un iniziale rialzo dell’1,28% seguito da una rapida correzione.
Dazi su Canada e Messico: un effetto temporaneo?
L’annuncio di Trump prevede l’introduzione di tariffe del 25% sulle importazioni da Canada e Messico. Questo ha inizialmente alimentato un rialzo delle quotazioni del petrolio, poiché il mercato ha temuto un possibile impatto sulla catena di fornitura di questa materia prima. Tuttavia, la reazione è stata di breve durata ed i prezzi sono tornati rapidamente sui livelli pre-annuncio, attorno ai 72,50 dollari al barile.
La ragione di questa correzione sta nel fatto che il Canada, principale partner commerciale degli Stati Uniti nel settore energetico, è un esportatore netto di petrolio. Questo significa che, sebbene i dazi possano aumentare i costi di importazione di alcuni prodotti raffinati, non vi è un impatto diretto e significativo sulle esportazioni di greggio verso gli Stati Uniti.
Il rischio di dazi sulla Cina
Se Trump dovesse estendere le tariffe anche alla Cina, la situazione potrebbe assumere contorni più critici. Pechino è uno dei principali acquirenti globali di petrolio e una riduzione degli scambi commerciali potrebbe ridurre la domanda globale, esercitando una pressione ribassista sulle quotazioni del WTI.
Inoltre, la Cina potrebbe rispondere con ulteriori ritorsioni commerciali, penalizzando ancor di più le esportazioni statunitensi di petrolio e gas naturale liquefatto (LNG). Questo scenario potrebbe portare a una maggiore incertezza sul mercato dell’energia, con effetti sulle compagnie petrolifere e sui prezzi del petrolio.
Stagionalità rialzista sul petrolio WTI
Oltre agli effetti politici, il petrolio si trova in una fase stagionale tipicamente rialzista, che potrebbe offrire un supporto ai prezzi nei prossimi mesi. Questo dato è riscontrabile tramite il Forecaster Terminal nella sezione "Stagionalità".
Storicamente, tra febbraio e marzo, il WTI ha mostrato una tendenza al rialzo, con guadagni medi dell'11-16% (foto qui in alto). Tuttavia, il quadro fondamentale suggerisce un certo scetticismo: l’Energy Information Administration (EIA) ha previsto per il 2025 un trend ribassista nei prezzi del petrolio a causa di una crescita dell’offerta superiore alla domanda globale.
Alla luce di queste variabili contrastanti, faremo molta attenzione ad intavolare un trade sul petrolio ed attenderemo quante più conferme possibili dalla price action nei prossimi giorni.
Livelli tecnici ed operatività
Per il trade odierno faremo riferimento allo strumento "WTISPOT" presente sul broker Trive, grazie al quale faremo trading senza doverci preoccupare delle scadenze tecniche dei contratti futures del petrolio.
Siamo propensi a valutare un "trade long" sul petrolio per sfruttare la stagionalità rialzista ma faremo molta attenzione al prezzo ed aggiorneremo la nostra analisi nei prossimi giorni.
Per il momento teniamo monitorato il livello rotazionale tra 72,5$ e 71,5$ al barile, se dovesse funzionare da supporto ed essere rifiutato con forza, opteremo per un ingresso a mercato con stop loss a 71$ e target in area 76$ e dintorni (circa +4% dai livelli attuali).
Abbiamo deciso di optare per un target conservativo rispetto alla media stagionale, proprio perché c'è discrepanza tra la visione fondamentale e quella statistica. L'orizzonte temporale di questo trade sarà di circa 1 mese.
Disclaimer: File MadMar.