ll primo semestre è stato brillante per i mercati azionari internazionali, con molteplici indici che hanno aggiornato i massimi storici. Negli ultimi giorni tuttavia qualcosa sembra essere cambiato, con le vendite che hanno interessato tanto i listini europei che quelli americani. Se il crash informatico internazionale di venerdì ha contribuito ad alimentare le vendite sul settore tecnologico USA, le prese di beneficio in Europa hanno accelerato a seguito del meeting della BCE.
La Banca Centrale Europea ha confermato il costo del denaro, tuttavia al mercato non è piaciuta la prudenza di Christine Lagarde per i mesi a venire. In un contesto generale più ampio, una rotazione settoriale a favore delle small cap sembra in atto, specie in America ove il mercato sta guardando a quando la FED inizierà ad allentare la propria politica monetaria.
Sempre a Wall Street va segnalato come ad essere venduti siano stati in primis i titoli delle mega-cap tecnologiche, con quelli legati ai chip e all’intelligenza artificiale che sembra stiano dando segnali di una possibile stanchezza. Ritornando in Europa, la conferma alla guida della Commissione Europea di Ursula von der Leyen rappresenta un passaggio che potrà avere effetti in Borsa in base ai nuovi programmi economici che verranno portati avanti durante il prossimo mandato.
Attenzione ai PMI ed al PIL USA
Come ogni terza settimana del mese, quella che inizia oggi sarà caratterizzata dagli importanti aggiornamenti sul sentiment dei direttori degli acquisti, i famigerati indici PMI (Purchasing Managers’ Index). Il giorno cruciale per conoscere uno dei più importanti indicatori macroeconomici è mercoledì, quando saranno diffusi i numeri preliminari relativi al mese di luglio (per i dati definitivi l’appuntamento è per il 1° agosto).
Nel caso di Eurolandia il dato relativo al settore servizi è destinato a confermarsi sopra quella soglia dei 50 punti che separa espansione e recessione dell’attività economica mentre per il manifatturiero l’indice è stimato, come ormai accade da quasi due anni, sotto questo livello. Situazione migliore in Regno Unito e Stati Uniti, dove entrambi i dati a giugno sono risultati in espansione.
Per quanto riguarda gli altri dati che saranno diffusi nell’ottava, abbiamo il sentiment dei consumatori europei e le vendite di case esistenti negli Stati Uniti (domani), le vendite di case nuove negli USA (mercoledì), l’indice tedesco IFO ed il Pil statunitense (giovedì) ed il terzetto formato da consumi, redditi e inflazione PCE con cui si chiuderà la settimana.
Archiviato il meeting della BCE, le Banche centrali si confermano sotto i riflettori: oggi la People’s Bank of China ha aggiornato i tassi sui prestiti a 1 e 5 anni, mercoledì la Bank of Canada potrebbe stupire tutti tagliando ancora il costo del denaro (a giugno il tasso di inflazione è sceso più del previsto attestandosi al 2,7%) e venerdì la Bank of England diffonderà il suo Bollettino trimestrale.
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