Dall’aggiornamento sull’inflazione USA riferita al mese di giugno sono arrivate le indicazioni che gli operatori desideravano: la discesa maggiore delle stime evidenziata dai prezzi al consumo autorizza la Fed a tagliare i tassi nel meeting di settembre. Il CME FedWatch assegna a questa ipotesi il 90% di probabilità, circa 20 in più rispetto a qualche giorno fa. La sensazione però è che l’inflazione possa continuare a seguire un percorso accidentato e che gli operatori siano eccessivamente ottimisti. Staremo a vedere.
Percorso simile in Europa, dove il meeting di questa settimana della BCE sembrerebbe il tipico non-evento in grado però di fornire indicazioni utili sulle future mosse.
Archiviati gli appuntamenti elettorali, che soprattutto nel caso francese promettono di regalarci nuove tensioni nei prossimi mesi, nel Vecchio continente è possibile concentrarsi sull’andamento di fondamentali macro che, soprattutto per quanto riguarda il comparto industriale, indicano una marcata debolezza (il PMI manifatturiero è in territorio negativo da quasi due anni). Visto che il percorso che conduce al fatidico 2% di inflazione è in fase più avanzata rispetto agli USA (da ottobre 2023 il CPI di Eurolandia è inferiore al 3%), ed alla luce dei famosi ritardi della politica monetaria, ci sono pochi dubbi su un intervento di Lagarde & Co. a settembre.
BCE: taglio solo rinviato?
Quella che inizia oggi è la settimana che ci porterà al meeting della BCE. In calendario giovedì, la riunione del board dell’istituto guidato da Christine Lagarde porterà, con tutta probabilità, alla conferma dell’attuale costo del denaro. Particolarmente importante sarà la valutazione dell’attuale contesto economico: la crescita dovrebbe essere valutata debole mentre l’inflazione è vista in linea con le stime fissate dall’istituto di Francoforte.
Se questa valutazione dovesse essere confermata dal comunicato e dalle parole che saranno pronunciate dalla presidente nel corso della conferenza stampa, il mercato inizierà a prezzare il secondo taglio dei tassi nel corso del meeting di settembre. Sempre dal fronte Banche centrali, oggi è in agenda un intervento del chairman della Fed Jerome Powell, mercoledì l’istituto con sede a Washington pubblicherà il Beige Book e giovedì sarà la volta del report mensile della BundesBank.
Per quanto riguarda gli altri dati della settimana, si inizia con gli aggiornamenti cinesi su Pil, vendite al dettaglio e produzione industriale. L’output dell’industria sarà diffuso anche da Eurostat mentre domani focus sull’indice tedesco ZEW e sulle vendite al dettaglio USA (i consumi rappresentano due terzi della ricchezza prodotta dalla prima economia). Mercoledì inflazione protagonista in Gran Bretagna e Zona Euro mentre giovedì attenzione ai dati statunitensi su nuove richieste di sussidio e manifatturiero di Philadelphia. Tra gli altri appuntamenti dell’ottava, oggi troviamo l’Eurogruppo mentre domani sarà la volta dell’Ecofin.
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