Al termine di una settimana nervosa e volatile per le Borse globali sono giunte dal mercato del lavoro USA le rassicurazioni che gli operatori cercavano. L’economia statunitense sta rallentando e la Fed ha ora l’opportunità di mettere in campo quel taglio dei tassi che Jerome Powell aveva fatto intendere in occasione del simposio di Jackson Hole.
In un contesto generale in cui gli operatori appaiono più selettivi e nel pieno del re-pricing di tutte le aziende dei chip che molto avevano performato nell’ultimo biennio, molto passerà dalla portata del taglio. A venerdì 6 settembre il FedWatch Tool mostrava una probabilità del 53% per un taglio di 25 punti base ed un 47% a favore di -50 punti. Rispetto a 7 giorni prima è salita del 7% la percentuale di coloro che si aspettano una sforbiciata più consistente.
Se la debolezza del mercato del lavoro USA, fotografata anche dalla revisione al ribasso delle letture dei mesi precedenti, va in questa direzione, la crescita maggiore del previsto dei salari potrebbe spingere il FOMC ad una riduzione dello 0,25%. Scenario più accomodante anche per i mercati azionari, che viceversa potrebbero impaurirsi e interrogarsi sulla salute dell’economia USA in caso di una contrazione di 50 punti base.
È il turno della BCE
La debolezza del contesto macroeconomico, particolarmente accentuata nella locomotiva tedesca, e le minori pressioni sui prezzi dovrebbero spingere la BCE a mettere in campo, nel meeting in calendario giovedì, una nuova riduzione dei tassi di Eurolandia. Dopo la pausa nella riunione di luglio, quando dalle minute è chiaramente emerso come il primo taglio di giugno sia stato messo in campo più per rispettare gli annunci fatti in precedenza che per una reale necessità, l’istituto guidato da Christine Lagarde dovrebbe tornare a ridurre i tassi di riferimento di Eurolandia di 25 punti base.
Come sempre, grande attenzione sarà riservata al “wording” del comunicato ed alle parole che saranno pronunciate da Christine Lagarde nella conferenza stampa che fa da corollario alle riunioni del board. La comunicazione dell’Eurotower dovrebbe confermarsi improntata all’insegna della cautela, senza particolari impegni per mosse future che rischiano solo di vincolare l’attività dell’istituto.
Quella che inizia oggi sarà anche la settimana delle importanti indicazioni sull’andamento dell’economia cinese con i numeri su prezzi alla produzione, inflazione e bilancia commerciale. Prezzi protagonisti anche negli Stati Uniti con il Bureau of Labor Statistics che mercoledì pubblicherà i dati relativi l’inflazione e giovedì quelli sull’andamento dei prezzi alla produzione mentre dal Regno Unito martedì giungeranno gli aggiornamenti relativi al mercato del lavoro e mercoledì la statistica sull’andamento del Pil. In chiusura di settimana sono in programma i meeting di Eurogruppo ed Ecofin.
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