Nel corso della settimana appena trascorsa, il focus degli investitori è stato catalizzato dalle riunioni di Fed, BoE e BCE. La Federal Reserve ha alzato i tassi di 25 punti base, comunicando che nuovi rialzi sono appropriati. Nella sua conferenza stampa, Jerome Powell ha detto che il processo disinflazionistico è iniziato e che probabilmente serviranno un altro paio di aumenti del costo del denaro per raggiungere un livello sufficientemente restrittivo.
Lato BoE, l’istituto ha deciso di aumentare i tassi di 50 punti base, portandoli al 4%. La Bank of England ha comunicato di vedere una situazione meno peggiore di quanto si aspettasse in precedenza e che nei prossimi meeting potrebbe optare per aumenti meno marcati, da 25 punti base. Le proiezioni della Banca vedono un’inflazione tornare sotto il 2% entro il 2° trimestre 2024, mentre il PIL dovrebbe scendere dello 0,5% nel 2023.
Infine, la BCE ha alzato il costo del denaro di 50 punti base, portandolo ai massimi dal 2008. L’Eurotower ha comunicato che i tassi dovranno salire in maniera significativa, con un altro rialzo dello 0,50% a marzo che non sarà il picco. Per la Governatrice Christine Lagarde comunque, i rischi sono più bilanciati sia per la crescita che per l’inflazione.
Settimana 6-10 febbraio: il focus resta sulle trimestrali
La settimana appena iniziata sarà particolarmente scarna di rilevazioni macroeconomiche di rilievo, con le attenzioni degli investitori che saranno rivolte principalmente alla stagione delle trimestrali in USA. Intanto, stando ai dati reperiti al 3 febbraio 2022 da Bloomberg, delle 733 società USA che hanno rilasciato i risultati, il 52,07% ha oltrepassato il consensus dei ricavi, mentre il 61,65% lo ha fatto per gli utili.
Questa ottava, per l’Italia saranno da monitorare i conti del 4° trimestre 2022 di Banco BPM (7 febbraio), BPER Banca (8 febbraio), Enel e Mediobanca (9 febbraio). Lato USA, il focus sarà principalmente sui risultati di Uber e PayPal (rispettivamente l’8 e il 9 febbraio). Per quanto riguarda i dati macro, un focus lo avrà il mercato del lavoro USA con le richieste di sussidi di disoccupazione dell’ultima settimana, con il consensus che vede la misurazione a 189mila unità, in aumento rispetto alle precedenti 183mila unità.
Ricordiamo che a gennaio i Non-Farm Payrolls si sono attestati a 517mila unità, ben superiore rispetto alle previsioni a 189mila unità, mentre il tasso di disoccupazione è passato dal 3,5% di dicembre al 3,4%, minimi degli ultimi 53 anni. Sotto i riflettori sarà anche l’inflazione tedesca di gennaio (preliminare), che dovrebbe essere salita dall’8,6% al 9%. Sul fronte delle materie prime, è interessante segnalare come il World Gold Council abbia detto che la domanda di oro è salita ai massimi degli ultimi 11 anni nel 2022, sostenuta dagli “acquisti colossali delle Banche centrali”.
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