L’inflazione a livello globale rialza la testa e, visto l’andamento dei prezzi dell’energia petrolio in primis, è da mettere in conto un nuovo vigore del fenomeno che metterà in crisi le banche centrali.
Alcune hanno già optato per entrare in modalità stand by sui rialzi del costo del denaro e questo desiderio di rilanciare la crescita non forzando troppo la mano sui tassi di interesse, rischia di creare situazioni di disagio, rapidi dietro front, oppure svalutazioni massicce delle valute locali.
Svizzera e Australia sono da catalogare proprio tra le banche centrali entrate in modalità hold sui tassi di interesse con il desiderio di dare un po' di respiro alla crescita dando per scontata una fase di ulteriore rallentamento dell’inflazione nei prossimi mesi. Fenomeno non così scontato.
AUD/CHF: ottobre potrebbe rappresentare il mese ideale per rientrare short
AUD/CHF, di conseguenza, è un cross da monitorare con estrema attenzione anche per gli impatti intermarket che potrebbe avere in ottica 2024. Una ripresa duratura sarebbe un buon segnale per la crescita economica e anche per le materie prime, quindi Cina.
Il dollaro australiano sta recuperando buona parte di quegli eccessi accumulati nei mesi scorsi e nei confronti del franco paga la decisione della Swiss National Bank di non portare i tassi al 2%. Il carry trade ha così ricominciato a prendere piede tra gli speculatori. Ma presto, come vedremo, arriveranno livelli di resistenza di tutto rispetto per AUD/CHF.
Ha contribuito a risollevare il cross anche Il dato australiano sull’inflazione. Confermata la sensazione che l’inflazione non è stata vinta riportando speculazioni "hawkish" sulla dinamica dei tassi australiani. La prima accelerazione da aprile dei prezzi al consumo ha prodotto un dato su base annua di 5,2%. Domani la RBA (Reserve Bank of Australia, la Banca centrale australiana) si dovrà pronunciare sui tassi e questo potrebbe essere molto interessante visti i livelli tecnici raggiunti da AUD/CHF.
AUD/CHF ha una tendenza stagionale a salire nel mese di ottobre che sfiora l’80% negli ultimi 20 anni (per la stagionalità di tutti gli strumenti finanziari è possibile visitare Forecaster.biz). La vicinanza del minimo storico di 0,55 recentemente sfiorato ha sicuramente inciso sulla reazione dell’australiano. Il primo passaggio critico per AUD/CHF sarà la ripida downtrend line che dal 2022 unisce i massimi decrescenti. Ormai ci siamo e ottobre potrebbe rappresentare il mese ideale per rientrare short.
Salire invece sopra 0,60 imprimerebbe un primo importante boost al cross che, a quel punto, troverebbe uno stop a 0,617, il massimo di giugno 2023. Le prime crepe comincerebbero a fare capolino su un cross passato da 0,71 di aprile 2022 alle porte di 0,55.
Il superamento della resistenza imporrebbe un cambio di strategia inevitabile verso AUD/CHF, con il franco svizzero che tornerebbe a svolgere quella funzione di valuta di indebitamento a basso costo, merce sempre più rara nel panorama globale.