Attenzione a EUR/GBP perché, dopo la riunione della Bank of England, il mercato sembra essersi espresso in modo netto con tanto di formalizzazione di una figura tecnica di inversione di tendenza. Ma andiamo con ordine.
La Bank of England (BoE)si è presentata al meeting della scorsa settimana con i salari che hanno raggiunto un nuovo massimo e il Pil mensile in calo dello 0,5%. Poi c’è l’inflazione. Il dato aggregato era atteso sopra al 7% e invece è uscito al 6,7%. Il dato core era previsto al 6,8% e invece ha subito una contrazione ancora maggiore al 6,2%.
Una serie di dati che hanno accresciuto l’incertezza attorno alla decisione della BoE che in effetti ha sorpreso con una scelta dovish che non rientrava nelle previsioni degli analisti. Nessun aumento nei tassi, ma un’invarianza che sembra confermare come la BoE voglia cominciare a dare fiato alla ripresa economica convinta che l’inflazione stia rientrando più velocemente del previsto.
La crescita economica inglese è indubbiamente ferma con il trimestre corrente atteso a un modestissimo +0,1%. L’inflazione secondo la banca centrale britannica dovrebbe toccare il 2,5% a fine 2024.
Pur con una decisione molto contrastata (3-2), il board della BoE si è espresso per mantenere i tassi al 5,25%. È la prima volta da dicembre 2021 che la banca centrale non si muove sul costo del denaro abbandonando il primato nel mondo occidentale che la Gran Bretagna condivideva prima di questo mese con Stati Uniti e Nuova Zelanda che i tassi li hanno già portati al 5,5%.
Il Governatore Bailey ha seccamente chiuso la porta a futuri tagli. Troppo prematura come decisione, serviranno conferme dai dati e fino alla fine del 2024 sembra esclusa ogni scelta dovish.
Il cross EUR/GBP ha reagito in un modo molto interessante
La media mobile a 200 giorni da maggio alla scorsa settimana aveva contenuto le velleità di un euro tutto sommato debole contro divise ad alto rendimento come il dollaro americano. Poi il tappo è saltato formalizzando un doppio minimo a 0,85 e nello stesso tempo ha abbattuto la down trend line ribassista che da febbraio ha accompagnato i minimi decrescenti. Il superamento di 0,865 potrebbe aver dato la stura a una fase a questo punto non più laterale ribassista, ma che guarda invece verso 0,88/0,89 dove si posizionano i massimi dell’anno.
Ovviamente la prospettiva di uno stop nel rialzo dei tassi e quindi dell’allargamento del differenziale con l’euro, combinato a prospettive di rallentamento economico più marcate rispetto all’Eurozona, sono due fattori che giocano contro la sterlina.
Fondamentale rientrare al più presto sotto la media mobile a 200 giorni, altrimenti il finale di 2024 del Pound sarà decisamente bearish.