La sterlina inglese continua ad indebolirsi dopo aver insidiato per l’ennesima volta livelli di supporto che dalla Brexit in avanti non hanno mai concesso al Pound di andare oltre, almeno contro euro. Dal punto di vista macroeconomico tiene però banco il piano fiscale del nuovo Governo con sullo sfondo la futura politica monetaria della BoE.
Secondo Deutsche Bank, il deficit delle partite correnti inglese non ha grandi margini di miglioramento e le recenti decisioni economiche rischiano di portare l’economia britannica in un prolungato periodo di stagnazione anche se gli ultimi dati di inflazione potrebbero aver scongiurato la temuta stagflazione.
I prezzi al consumo inglesi sono risultati inferiori alle attese (2,5%) anche nel dato core (3,3%). Incoraggia gli economisti soprattutto l’inflazione servizi passata dal 5% al 4,4%. Informazioni che hanno spinto il mercato a pronosticare un approccio più espansivo da parte della Bank of England (BoE) nella prossima riunione di febbraio.
EUR/GBP: la zona critica è a 0,84/0,85
Da Londra intanto il Cancelliere dello Scacchiere fa notare che le decisioni di bilancio non sono oggetto di negoziazione e gli analisti si sono già appuntati la data del 26 marzo, data di presentazione del piano economico e fiscale da parte del Governo, come cruciale per fare valutazioni più precise.
Oltre alla valuta, che analizzeremo tra poco sotto forma di cross EUR/GBP, gli asset inglesi rimangono sotto pressione con i tassi decennali che hanno sfiorato il 5%, ai massimi da agosto 2008. Il clima rimane timoroso a causa della spada di Damocle dei dazi di Trump che continuano a pesare sul sentiment generale. La sterlina rispetto al dollaro ha perso oltre il 6% dall’elezione del tycoon a Presidente degli Stati Uniti.
Ma torniamo a parlare di analisi tecnica e dell’andamento del cross EUR/GBP che ha tentato, per ora senza successo, di abbattere la zona di supporto di 0,82/0,83. Un livello che dal 2017 in avanti ha sempre rappresentato uno scoglio impossibile da superare per la sterlina.
Osservando i grafici è evidente che la zona critica a questo punto è quella rappresentata da 0,84/0,85, proprio quella interessata nelle ultime sedute e che in caso di cedimento avrebbe impatti significativi.
Andare oltre questo livello di resistenza imporrebbe un cambio di approccio verso il "long" sterlina che ha dato soddisfazioni agli operatori nel 2024 grazie anche ad un vantaggioso "carry trade".
Non sarebbe infatti improbabile assistere ad un ritorno in area 0,90 qualora la BoE decidesse di abbassare i tassi già nella prossima riunione (i mercati scontano 25 punti base di calo) con un orientamento più "dovish" del previsto. Attenzione perciò ai prossimi movimenti di EUR/GBP a ridosso delle resistenze.