In un articolo di poche settimane fa segnalavo che per EUR/JPY il mese di dicembre storicamente è sempre stato temibile (Forex: due cross sui quali scommettere a dicembre). Non il 2023 a quanto pare!
Con un sorprendente cambio di retorica, dal Giappone arrivano segnali proprio nel momento in cui tutte le curve forward dei paesi occidentali stimano un taglio anche aggressivo nel costo del denaro per il 2024. E se così fosse, un Giappone con tassi fermi o in salita non potrebbe che trarne giovamento.
La recessione nel Pil giapponese nel terzo trimestre dell’anno è stata superiore alle attese e solo nell’ultima parte del 2023 la crescita ritornerà (seppur modesta) grazie al piano di stimoli da quasi 90 miliardi di dollari approvato dal Governo.
L’ultima riunione di quest’anno della Bank of Japan si terrà il 19 dicembre e i mercati aspettano di avere novità dalla banca centrale sulla politica monetaria, soprattutto dopo le parole del Presidente della BoJ, Ueda. Richiamando la normalizzazione della politica monetaria e la possibilità che ha una banca centrale di utilizzare diversi strumenti quando questa prende corpo, il mercato è immediatamente corso a comprare yen. Da notare che solo qualche settimana fa lo stesso Ueda aveva richiamato l’importanza di monitorare l’andamento dei salari reali prima di agire.
Nonostante una riduzione degli acquisti di asset gli asset in pancia alla BoJ rimangono sostanziosi e superiori al 130% del Pil. Una mossa che ha favorito un aumento dell’inflazione ancora oggi sopra al 3% e che il maxi piano di stimoli potrebbe rinvigorire. Per questo la banca centrale comincia a mettere le mani avanti.
Tutto carburante buono per uno yen che ritrova smalto in un ambiente in cui addirittura da FED e BCE ci si aspetta per il prossimo anno fino a cinque tagli nel costo del denaro.
Forex: la chiusura di EUR/JPY ha assunto la figura di un hammer
E così, dove essersi avvicinato nella parte centrale di un range 160-170 che, come detto, rappresenta una potenziale occasione del decennio di ingresso, EUR/JPY ha virato decisamente verso il basso. Andando adesso ad aggredire i livelli che contano. La divisa ampiamente sottovalutata e un sentiment decisamente depresso da parte degli speculatori (tutti dal lato short yen) ha fatto il resto.
Quale miglior copertura contro una recessione o una fase di riduzione dei tassi mondiali se non lo yen, deve aver pensato il mercato che coerentemente si è rimesso a comprare.
Come detto, siamo in zona critica per EUR/JPY. Le bande di Ichimoku sono un ottimo indicatore tecnico per filtrare i segnali tecnici negativi e capire quando una tendenza cambia veramente. Quelle nuvole che diverse volte negli ultimi mesi hanno favorito la ripartenza del cross, passavano in zona 157 e apparentemente sembrano essere state violate.
Ma attenzione perché venerdì la chiusura di EUR/JPY ha assunto la figura di un hammer, tipico pattern di esaurimento di una tendenza. Bear trap quindi? Vedremo. Se non dovesse essere così nonostante la stagionalità sfavorevole allo yen, sarà meglio attrezzarsi e riempire il conto valutario di divisa nipponica andando short di EUR/JPY su ogni pull back verso l’alto delle prossime settimane.