Si è votato in Europa e si voterà presto in Gran Bretagna. Due eventi politici che stanno muovendo il cross EUR/GBP sui fatti (gli esiti elettorali nel Vecchio Continente) e sulle aspettative (le elezioni inglesi previste per il 4 luglio).
Le spinte nazionalistiche all’interno della UE, il terremoto politico francese che ha costretto Macron a indire nuove elezioni, un Parlamento che rischia di essere più frammentato nelle decisioni future a causa di uno spostamento a destra, creano incertezza. Questo per ora ha avvantaggiato chi sta fuori dalla UE come la Gran Bretagna e che gode anche di un vantaggio economico di non poco conto come quello di offrire tassi di interesse più elevati rispetto a quelli europei.
A questi fatti si aggiunge anche l’avvio di una politica espansiva da parte della BCE con un primo taglio a giugno nel costo del denaro già messo in archivio, un evento ancora non previsto fino a novembre in UK. Anche in questo caso però l’impressione è di avere di fronte mercati che guardano forse con eccessivo ottimismo alla Gran Bretagna e pessimismo alla BCE che a più riprese ha indicato comunque come molto lento il processo di riduzione dei tassi nei prossimi mesi.
EUR/GBP: tra politica ed economia, dove va il cross?
I dati economici inglesi, del resto, non sono così esaltanti (al pari di quelli europei) e tali da giustificare una scommessa bearish su EUR/GBP oltre a qualche figura di ribasso. Quello che invece sembra possibile è un ritorno in zona 0,82/0,83 da parte di EUR/GBP prima dell’evento elettorale in Gran Bretagna (anche in questo caso, come in Francia, il partito in carica è in difficoltà e Sunak potrebbe essere costretto a cedere il premierato ai laburisti dati in vantaggio nei sondaggi).
Uno scenario che supporterebbe quindi il mantenimento di una strategia long sulla sterlina inglese ancora per qualche settimana e il cui vantaggio risulterebbe amplificato anche da un differenziale tassi tuttora favorevole grazie alla politica della BOE.
Come detto, i dati economici inglesi non sono esaltanti. Il Pil britannico di aprile è risultato flat, la produzione industriale in calo dello 0,9% su base sempre mensile così come la spesa per costruzioni scesa del 1.4%.
Andando però all’analisi tecnica notiamo dal grafico come EUR/GBP ha subito la pressione delle vendite andando ad abbattere con decisione quella zona di supporto di 0,85 che da mesi arginava le spinte dei compratori di Pound. L’obiettivo a questo punto sono i minimi del 2022 sui quali sarà probabile assistere ad un ritorno di interesse da parte di quei trader che vorranno scommettere su un futuro ribasso della sterlina in uno scenario laterale che va avanti dalla Brexit. Probabile che in quel momento anche il Cable (GbpUsd) arriverà a ridosso della cruciale resistenza di 1,30. La partita si farebbe molto interessante.