La chiusura di molte posizioni di carry trade innescate dal rialzo dei tassi giapponesi e la conseguente rivalutazione dello yen ha in un certo senso coinvolto anche lo yuan cinese. La divisa di Pechino sta cercando di allontanarsi da una zona di prezzo compresa tra 7,2 e 7,3 che nel 2022 e nel 2023 aveva intercettato dei livelli massimi nel cambio USDCNY. Tra poco analizzeremo anche a livello grafico questo cambio con una tendenza di fondo che sembra essere messa adesso in discussione ma prima facciamo un breve commento su quella che sembra una fase un po' confusa da parte di Pechino nella gestione della politica monetaria.
Cina: la banca centrale lavora sulla curva dei tassi
Restia a tagliare ancora i tassi dopo il movimento a sorpresa di luglio con una sforbiciata da 25 punti base, ora la PBoC ha avviato una sorta di politica al contrario della celebre Operation Twist della FED. Gli americani per rilanciare l’economia compravano scadenze lunghe e vendevano scadenze brevi nel tentativo di appiattire la curva dei rendimenti. I cinesi stanno invece portando avanti operazioni contrarie vendendo bond lunghi e comprando breve termine per irripidire la curva dei tassi.
Mentre la deflazione continua a mordere soprattutto nella componente dei prezzi alla produzione, i dati PMI anticipatori del ciclo economico continuano ad essere fiacchi. Segno che per ora gli stimoli arrivati a livello politico monetario non hanno risvegliato un’economia in preda ad una grave crisi immobiliare dopo lo scoppio della bolla che ha portato al fallimento di molte società del settore real estate.
Yuan: la tendenza contro dollaro e euro
Lo yuan per diversi mesi è stato visto come un’alternativa allo yen nella pratica del carry trade visti i suoi bassi tassi di interesse. La ancora scarsa liquidità e diffusione a livello globale limita però questa pratica che potrebbe rivelarsi alquanto pericolosa se Pechino decidesse di muoversi con maggiore risolutezza.
Il cambio USDCNY da inizio 2022 ha collezionato una serie di massimi crescenti culminati con il top di settembre 2023 a 7,35. A quel punto è cominciato un lungo trading range che a giugno ha battuto un colpo rompendo al ribasso la linea di tendenza.
Nel rapporto con l’euro (EURCNY) la divisa cinese si mantiene vicino ai massimi dell’ultimo anno in quella zona di prezzo compresa tra 7,8 e 7,9 che da fine 2023 argina ogni tentativo rialzista del cross. Livello anch’esso particolarmente critico visto che da queste parti passa la down trend line di lungo periodo che guida il mercato negli ultimi 10 anni. Uno sfondamento verso l’alto cambierebbe completamente le prospettive di investimento negli asset cinesi, scenario per ora ancora minoritario.