Il dollaro australiano è una di quelle divise da sempre barometro dell’andamento dello stato di salute del ciclo economico, soprattutto dei Paesi emergenti da sempre voraci consumatori di commodities di natura industriale come rame, ferro e zinco. Per questo motivo tendo sempre a gettare più di uno sguardo attento all’evoluzione tecnica del dollaro australiano, soprattutto contro euro e contro dollaro americano.
AUD/USD: il quadro grafico
E l’insistenza con cui l’Aussie sta cercando di forzare la trendline ribassista che guida il bear market di AUD/USD dal 2021 mi ha fatto accendere più di un campanello di allarme considerando che parliamo di una currency che negli ultimi tempi ha subito la pressione della lettera complice anche il rallentamento cinese, da anni partner storico e consumatore di metalli a uso industriale.
Da questo punto di vista i recenti dati di inflazione arrivati da Pechino non conforterebbero granché con prezzi al consumo ancora flat e prezzi alla produzione in calo. Giugno è però un mese tradizionalmente favorevole al dollaro australiano, ma anche il mese di luglio presenta una statistica positiva tale da rendere ancora più interessante il profilo grafico di AUD/USD.
Dopo tre settimane correttive il cambio ha ritestato la zona di resistenza di 0,67. Ma osservando il grafico è nella zona di 0,68 che si concentrano i livelli più critici oltre i quali verrebbe formalizzata una figura di testa e spalla rialzista, quindi un pattern di inversione del trend. Evento atteso da tempo e che, se realizzato, aprirebbe nuovi scenari molto intriganti per una divisa che da tanto tempo non trova i favori degli operatori di mercato.
La strategia operativa
Andando ai dati macro il mercato del lavoro australiano di maggio ha espresso una forza dell’occupazione che ha favorito un ritorno di interesse sull’Aussie negli ultimi giorni. Quasi 40 mila i posti di lavoro creati con il tasso di disoccupazione sceso al 4% soprattutto per merito di assunzioni quasi esclusivamente a tempo indeterminato.
Numeri che hanno contribuito ad allontanare l’ipotesi di manovre espansive sui tassi australiani entro fine 2024 da parte della RBA (la banca centrale locale), un fattore che permetterebbe secondo i mercati un miglioramento nello spread rispetto ai Treasury ma anche un disallineamento rispetto alla politica della FED attesa ad un taglio nei tassi a settembre.
Tecnicamente, quindi, l’operazione long AUD/USD crediamo possa avere due tipi di strategia. O entrare long sul doppio minimo di 0,657 in caso di ritorno dei prezzi in questa zona di prezzo, oppure aprire una prima tranche long sopra 0,672 da incrementare sopra 0,68. Stop loss rigoroso sotto 0,655.