Lo scellino tanzaniano è la peggiore valuta a livello mondiale. Nell'ultimo giorno di contrattazione sul forex ha chiuso a 2.641,23 per dollaro, il livello più debole dal 28 novembre, portando all'8,9% le perdite da inizio 2025. La sottoperformance ha superato quella del dollaro liberiano (-8,7%), del cedi ghanese (-5,2%), della lira turca -3,6%) e del peso argentino (-3,5%).
Ciò nonostante la Tanzania sia una delle economie che sta crescendo più rapidamente in Africa. Quest'anno, il prodotto interno lordo del Paese è stimato in salita del 6%, grazie soprattutto agli investimenti infrastrutturali. In corso vi sono progetti importanti, tra cui la costruzione di un porto per container in acque profonde a Bagamoyo, vicino a Dar es Salaam, e dell'oleodotto dell'Africa orientale da 1.443 chilometri che trasporterà il gas naturale dai giacimenti dell'Uganda al porto di Tanga, in Tanzania.
Questo benché il Paese produca già gas naturale per generare elettricità. Anzi, al riguardo, prevede anche la costruzione di un impianto di GNL da 42 miliardi di dollari attraverso un consorzio composto da major energetiche del calibro di Shell, Equinor ad Exxon Mobil.
Ma allora perché lo scellino tanzaniano è bersagliato dalle vendite? Il motivo sta nel disavanzo delle partite correnti e nell'aumento del debito pubblico della Tanzania per effetto dei corposi investimenti. Secondo quanto riportato dalla Banca della Tanzania, le importazioni di beni e servizi sono aumentate del 5% su base annua a 16,9 miliardi di dollari nel mese di gennaio.
Una maggiore attività nei settori manifatturiero, edile e dei trasporti ha determinato un incremento degli acquisti di forniture industriali e attrezzature per il trasporto. Quanto al debito, lo stock è rimasto sostanzialmente stabile a 47,6 miliardi di dollari, ha affermato l'autorità monetaria, ma quello in mano agli investitori esteri è salito dell'11,5% a 33,9 miliardi di dollari.
Scellino tanzaniano: cosa aspettarsi ora?
Alla fine, i grandi investimenti della Tanzania daranno i loro frutti e porteranno vantaggio anche per lo scellino tanzaniano. È quanto sostiene Shani Smit-Lengton, economista senior di Oxford Economics Africa. "Finché il governo garantirà un'attuazione efficiente dei progetti e manterrà il debito a un livello sostenibile, questi progetti dovrebbero produrre risultati positivi e rafforzare lo scellino", ha affermato l'esperto.
"Ci aspettiamo che questi investimenti producano rendimenti a lungo termine". A suo avviso, "il debito pubblico continuerà a crescere nei prossimi anni, anche se è probabile che rimanga al di sotto della soglia del 50% del PIL stimato dal Fondo Monetario Internazionale almeno fino al 2028".
Nelson Kishanda, capo della tesoreria di Exim Bank Tanzania Ltd, pone l'accento sul fatto che c'è incremento della domanda di dollari proveniente dai settori del petrolio e del gas, della produzione, degli operatori di rete mobile, delle costruzioni e del commercio. Quindi lo scellino rimane sotto pressione. "Questi settori sono cresciuti di anno in anno e quindi hanno aumentato la domanda di dollari", ha detto Kishanda. "La prospettiva a medio termine è che lo scellino venga scambiato nell'intervallo da 2.620 a 2.650".