Il livello di 152 dell'USD/JPY è considerato cruciale per gli investitori ed è il mercato delle opzioni a confermarlo. Una quantità importante di opzioni "call" inverse è posizionata presso quella soglia e, qualora il cambio dovesse oltrepassarla, scatterebbe una serie di coperture che farebbe accelerare il crollo dello yen.
Ruchir Sharma, responsabile globale del trading di opzioni FX presso Nomura International a Londra, stima che ci siano diversi miliardi di dollari di opzioni esotiche in scadenza ad aprile che hanno barriere tra 152 e 153. Le opzioni esotiche sono derivati negoziati nel mercato Over-The-Counter che si differenziano dalle opzioni tradizionali in quanto presentano delle caratteristiche più complesse in termini dei pay-off. "I gestori di fondi le hanno scelte come barriere per le loro operazioni esotiche in quanto ritengono che sarà difficile per il mercato superarle. Il mercato sarebbe molto nervoso all'idea di un gap spot più in alto attraverso le barriere", ha affermato Sharma.
L'agitazione degli investitori deriva anche dal fatto che, con l'anno fiscale giapponese che sta volgendo al termine, ci saranno rapidi riposizionamenti e una liquidità limitata che rischia di amplificare le oscillazioni valutarie.
USD/JPY: autorità giapponesi preparano l'intervento
Le autorità giapponesi intanto stanno monitorando con attenzione quota 152 dell'USD/JPY, preparandosi all'intervento. Dopo gli avvertimenti verbali di questa settimana da parte del ministro delle Finanze Shunichi Suzuki, ieri si è tenuto un incontro a tre tra il ministero delle Finanze, la Banca centrale e l'autorità di regolamentazione finanziaria. A seguito del meeting, il massimo funzionario valutario del Giappone, Masato Kanda, ha riferito che i movimenti speculativi che riguardano lo yen non sarebbero stati tollerati e che le autorità avrebbero intrapreso azioni appropriate per arginare le oscillazioni eccessive del mercato.
Gli ha fatto eco il capo di gabinetto Yoshimasa Hayashi, che ha sottolineato come le autorità stessero "osservando i movimenti valutari con un alto senso di urgenza". "Se ci sono mosse eccessive, vorremmo rispondere in modo appropriato e non escluderemo alcuna opzione", ha detto Hayashi nel corso di una conferenza stampa.
Tutto ciò si svolge in un contesto in cui
la Bank of Japan rimane accomodante. La sintesi della riunione del 18-19 marzo pubblicata stanotte ha riportato che i membri dell'istituto monetario guidato da
Kazuo Ueda sono concordi ad attuare un rialzo dei tassi di interesse lento e graduale. E questo non gioca a favore dello yen.
USD/JPY: cosa pensano gli analisti
Gli analisti hanno pochi dubbi sul fatto che il Giappone scenderà in campo per sostenere uno yen in caduta libera. "La percezione del mercato è che abbiano tracciato una linea di confine a 152. La questione chiave è il loro impegno", ha affermato Paresh Upadhyaya, direttore del reddito fisso e della strategia valutaria di Amundi, negli Stati Uniti.
A giudizio di Steven Englander, responsabile della ricerca globale G10 FX e della strategia macro per il Nord America presso Standard Chartered Bank, "le autorità giapponesi sono molto vicine a intervenire sullo yen, perché nessuno nelle discussioni politiche ha chiesto una valuta più debole".
Dello stesso avviso è Marcel Thieliant, responsabile dell'Asia-Pacifico di Capital Economics, secondo cui "con lo yen che si indebolisce a un nuovo minimo di 34 anni rispetto al dollaro, il Ministero delle Finanze ha segnalato che un intervento sui mercati dei cambi è imminente". Tuttavia, l'esperto ritiene che lo yen non riceverà molto sostegno dalla politica monetaria, poiché "è più probabile che l'inflazione sia inferiore rispetto alle previsioni della Banca del Giappone".