Il mese scorso la
Bank of Japan (
BoJ) ha messo fine al regime di tassi negativi che durava da 8 anni: con una mossa storica ha
alzato il costo del denaro per la prima volta dal 2006. Il significato della mossa della Banca centrale giapponese è quello di una
svolta da una politica monetaria ultra accomodante portata avanti ormai da diversi decenni per combattere una deflazione che stava flagellando l'economia del Paese.
Con l'inflazione che si attesta stabilmente al di sopra dell'obiettivo di lungo periodo della BoJ e con lo yen in caduta libera sul dollaro americano, la prima stretta da parte dell'istituto guidato da
Kazuo Ueda è stata interpretata come un atto dovuto. I mercati però non sono ancora convinti che si sia trattato di un vero cambiamento di registro, perché nell'ultima riunione il governatore ha utilizzato un linguaggio ancora accomodante. L'impressione che se ne è tratta è che il Consiglio direttivo della BoJ voglia prima assicurarsi di aver definitivamente scacciato l'incubo della deflazione, e che il Paese torni a crescere in maniera stabile, prima di attuare la linea dura sui tassi di interesse.
BoJ: aumenterà ancora i tassi quest'anno?
Il punto cruciale è quindi che i tassi non saranno più negativi ma probabilmente si manterranno bassi per un lungo periodo di tempo. Gli economisti però prevedono che
la BoJ stringerà ancora sul costo del denaro prima della fine dell'anno. In un sondaggio realizzato da Reuters tra il 10 e il 17 aprile in cui sono stati interpellati 61 economisti, due terzi degli intervistati si sono detti convinti di questa scelta da parte dell'istituto monetario. Tuttavia, non c'è consenso su quando ciò avverrà. Nessuno si aspetta che la mossa arrivi prima di fine giugno, ma poco più di un terzo ritiene che i costi di finanziamento saliranno nell'intervallo 0,2-0,25% nel terzo trimestre dallo 0-0,1% attuale. Meno di un terzo stima che la Banca centrale attui lo stesso aumento nell'ultimo quarto dell'anno (
Calendario riunioni BoJ 2024: i meeting della Bank of Japan).
"La BoJ sarà incline ad aumentare i tassi a luglio con il crescere delle aspettative sui prezzi al consumo", ha affermato Chiyuki Takamatsu, capo economista di Fukoku Mutual Life Insurance. "Insieme a un prevedibile aumento dei salari di oltre il 5% nelle grandi aziende, la BoJ avrà più fiducia per il raggiungimento del suo obiettivo di inflazione". L'inflazione "core" - quella cioè depurata dalle componenti volatili di cibo ed energia - si è attestata il mese scorso al 2,6%, con le previsioni di un livello superiore all'obiettivo di lungo periodo per almeno un anno. Ciò fornisce spazio di azione alla BoJ per alzare ancora i tassi di interesse.
"È probabile che la BoJ sia in grado di confermare un ulteriore aumento dei salari e il loro trasferimento ai prezzi dei servizi durante l'estate e l'autunno, aumentando la probabilità di ottenere aumenti stabili dei prezzi del 2%", ha affermato Moe Nakahama, economista presso l'Itochu Economic Research Institute.