Al termine della riunione BCE di oggi, 11 aprile 2024, l’istituto guidato da Christine Lagarde ha annunciato la sua decisione ufficiale in materia di tassi di interesse. Come da attese, la BCE ha confermato il tasso sui depositi al 4%, quello sulle operazioni di rifinanziamento principale al 4,50% e il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 4,75%.
Per quanto riguarda il comunicato della BCE, occorre sottolineare i passaggi in cui si rileva che:
- la crescita dei salari registra una graduale moderazione e le imprese stanno assorbendo parte dell’incremento del costo del lavoro con i loro profitti;
- le pressioni interne sui prezzi sono forti e mantengono elevata l’inflazione dei servizi;
- se la valutazione aggiornata del Consiglio direttivo in merito alle prospettive di inflazione, alla dinamica dell’inflazione di fondo e all’intensità della trasmissione della politica monetaria accrescesse ulteriormente la sua certezza che l’inflazione stia convergendo stabilmente verso l’obiettivo, sarebbe opportuno ridurre l’attuale livello di restrizione della politica monetaria;
- il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione, senza vincolarsi a un particolare percorso di riduzione.
Particolarmente importanti saranno le indicazioni sulle future mosse che emergeranno dalle parole che Mme Lagarde pronuncerà nel corso della conferenza stampa che, come da copione, fa da corollario ai meeting del Consiglio Direttivo della BCE.
Riunione BCE Oggi: le reazioni degli analisti
“Il trend calante dell’inflazione, sempre più vicina al target del 2%, unito alla politica di allentamento monetario intrapresa dalla Svizzera, lasciano sperare gli investitori in un primo taglio dei tassi già a giugno”, riferisce Roberto Rossignoli, Senior Portfolio Manager di Moneyfarm. “Sembrerebbe dunque profilarsi una divergenza tra la politica monetaria della Fed e quella della Bce: mentre la prima è chiamata ad affrontare crescenti pressioni inflazionistiche in un contesto di crescita economica robusta, la seconda è alle prese con il difficile compito di calibrare le proprie mosse e tenere conto delle loro potenziali ripercussioni su valute e prezzi al consumo a livello globale”.
“Siamo propensi a sovrappesare i tassi europei rispetto ad altri mercati, in quanto sia la crescita che l'inflazione favoriscono una riduzione delle politiche monetarie restrittive. Tuttavia, come dimostra la storia degli Stati Uniti, la traiettoria dei tassi di interesse dipende dai dati”, ha detto Gurpreet Garewal, Macro Strategist, Fixed Income and Liquidity Solutions di Goldman Sachs Asset Management.
“È la prima volta che la BCE parla di tagli dei tassi nel suo annuncio politico ufficiale”, riporta una nota elaborata da Carsten Brzeski, Global Head of Macro di ING. “Attraverso una transizione molto graduale della sua comunicazione, da dicembre la BCE è passata da un atteggiamento da ‘falco’ a uno ‘dovish’. Il calo più rapido del previsto dell'inflazione complessiva e la crescita anemica hanno aperto la porta a qualche taglio dei tassi”.
“Mentre alcuni operatori - continua Brzeski - hanno già iniziato a vedere tagli aggressivi dei tassi della BCE nei mesi a venire, la stampa dell'inflazione statunitense di ieri avrà ricordato alla banca centrale che la reflazione sarà sempre un rischio. [...] Di conseguenza, il margine di manovra della BCE per ridurre i tassi in modo più significativo oltre la riunione di giugno è limitato”.
Per Des Lawrence, Senior Investment Strategist di State Street Global Advisors, entro fine anno i tassi potrebbero scendere di un punto percentuale. “A meno di sorprese significative sui prossimi dati salariali e sull'inflazione, riteniamo che quest'anno la BCE possa probabilmente realizzare tagli dei tassi di circa 100 punti base”.
Il comunicato integrale
Il Consiglio direttivo ha deciso oggi di mantenere invariati i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. Le nuove informazioni hanno sostanzialmente confermato la sua precedente valutazione circa le prospettive di inflazione a medio termine. L’inflazione ha continuato a ridursi, soprattutto per effetto dell’andamento più contenuto degli alimentari e dei beni. Le misure dell’inflazione di fondo stanno perlopiù diminuendo, la crescita dei salari registra una graduale moderazione e le imprese stanno assorbendo parte dell’incremento del costo del lavoro con i loro profitti. Le condizioni di finanziamento rimangono restrittive e i precedenti rialzi dei tassi di interesse continuano a incidere sulla domanda, contribuendo al calo dell’inflazione. Tuttavia le pressioni interne sui prezzi sono forti e mantengono elevata l’inflazione dei servizi.
Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine. Esso ritiene che i tassi di interesse di riferimento della BCE si collochino su livelli che forniscono un contributo sostanziale al processo di disinflazione in atto. Le sue decisioni future assicureranno che i tassi di riferimento restino sufficientemente restrittivi finché necessario. Se la valutazione aggiornata del Consiglio direttivo in merito alle prospettive di inflazione, alla dinamica dell’inflazione di fondo e all’intensità della trasmissione della politica monetaria accrescesse ulteriormente la sua certezza che l’inflazione stia convergendo stabilmente verso l’obiettivo, sarebbe opportuno ridurre l’attuale livello di restrizione della politica monetaria. In ogni caso, per determinare livello e durata adeguati della restrizione, il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione, senza vincolarsi a un particolare percorso di riduzione.
Tassi di interesse di riferimento della BCE
I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%.
Programma di acquisto di attività (PAA) e Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP)
Il portafoglio del PAA si sta riducendo a un ritmo misurato e prevedibile, dato che l’Eurosistema non reinveste più il capitale rimborsato sui titoli in scadenza.
Il Consiglio direttivo intende continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PEPP (pandemic emergency purchase programme) nella prima parte del 2024. Nella seconda parte dell’anno intende ridurre il portafoglio del PEPP di 7,5 miliardi di euro al mese, in media, e terminare i reinvestimenti nell’ambito di tale programma alla fine del 2024.
Il Consiglio direttivo continuerà a reinvestire in modo flessibile il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del portafoglio del PEPP, per contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione della politica monetaria riconducibili alla pandemia.
Operazioni di rifinanziamento
A fronte dei rimborsi degli importi ricevuti dalle banche nelle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine, il Consiglio direttivo riesaminerà regolarmente come le operazioni mirate e i rimborsi in atto contribuiscono all’orientamento della politica monetaria.
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Il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti nell’ambito del proprio mandato per assicurare che l’inflazione ritorni all’obiettivo del 2% a medio termine e per preservare l’ordinato funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria. Inoltre, lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria può essere utilizzato per contrastare ingiustificate, disordinate dinamiche di mercato che mettano seriamente a repentaglio la trasmissione della politica monetaria in tutti i paesi dell’area dell’euro, consentendo così al Consiglio direttivo di assolvere con più efficacia il proprio mandato della stabilità dei prezzi.
Attenzione alla conferenza stampa di Christine Lagarde
Terminata la riunione della BCE, oggi alle 14:15 l’Eurotower annuncerà la sua decisione in tema di tassi di interesse mentre mezz’ora più tardi, alle 14:45, inizierà la conferenza stampa della presidente.
Come di consueto, la prima parte della conferenza stampa di Christine Lagarde sarà dedicata alla spiegazione delle decisioni del board mentre nel corso della seconda la chairwoman risponderà alle domande dei giornalisti.
Come rilevato nell’articolo pubblicato ieri sulle attese degli analisti sulla riunione BCE di oggi (Riunione BCE: tassi fermi in attesa del meeting di giugno?), più che la decisione in sé, sarà utile leggere tra le righe del comunicato e tra le parole che saranno pronunciate nel corso dell’appuntamento con la stampa per capire cosa intende fare in futuro l’istituto con sede a Francoforte.
Al momento, l’ipotesi più accreditata è che la BCE riduca il costo del denaro nella riunione in calendario il prossimo 6 giugno (BCE: calendario e date delle riunioni e meeting 2024).
Secondo le indicazioni che arrivano dai tassi swap, al momento gli operatori attribuiscono una probabilità di poco inferiore al 77% di un taglio dei tassi nel meeting di giugno e, dopo una pausa a luglio, nella riunione di settembre dovremmo assistere ad una nuova riduzione del costo del denaro di Eurolandia (74,7% di probabilità).