Vediamo quali sono le attese per la Riunione della BCE del 14 settembre. Dopo la stretta da 25 punti base messa a segno a luglio, che ha portato l'aumento cumulativo del tasso sui depositi in questo ciclo a 425 punti base (da -0,50% a 3,75%, mentre i saggi sulle operazioni di rifinanziamento principali e su quelle marginali si attestano al 4,25 ed al 4,5%), c’è grande attesa sulla decisione che verrà presa nel meeting di settembre.
Tra gli analisti c’è una leggera prevalenza, stimabile al 60%, per l’ipotesi di una pausa, visto che dopo aver colpito il settore manifatturiero, il progressivo deterioramento del quadro macro si è riversato sul terziario. I rischi di recessione sono in aumento in Europa e la Germania sembrerebbe aver riguadagnato la palma di “grande malato”. Ma l’andamento dei prezzi non consente all’istituto guidato da Christine Lagarde di abbassare la guardia.
Diretta streaming Riunione BCE: focus sulle parole di Lagarde
Riunione BCE 14 settembre: ecco perchè assisteremo ad una pausa
Nel corso della conferenza stampa dello scorso luglio, la presidente ha dichiarato che l’azione della BCE sarebbe stata guidata principalmente dai dati: visto il forte indebolimento del PMI servizi nel mese di agosto (il dato relativo il sentiment dei direttori degli acquisti del terziario negli ultimi anni ha evidenziato un’elevata correlazione con l’andamento effettivo dei servizi) e delle evidenze secondo cui il meccanismo di trasmissione della politica monetaria sta funzionando bene, l’ipotesi di una pausa nei rialzi dei tassi è in vantaggio.
“Ci sono segnali preoccupanti di indebolimento dell'attività economica”, ha commentato Katharine Neiss, Chief European economist di PGIM Fixed Income. “La domanda di credito è in netto calo. Il settore manifatturiero è in calo dall'inizio dell'anno e gli indicatori prospettici suggeriscono che questa tendenza è destinata a continuare. Anche il settore dei servizi mostra consistenti segnali di indebolimento dalla primavera. Il mercato del lavoro si sta raffreddando. Tutto ciò è coerente con il fatto che l'aumento dei tassi di interesse si ripercuote sull'economia reale - e infine sull'inflazione - con un certo ritardo”. “Una pausa ora consentirebbe alla BCE di valutare l'impatto dei passati rialzi e, qualora ne fossero necessari di ulteriori, questi potrebbero essere effettuati nel corso dell'anno”.
Tomasz Wieladek, Chief European Economist di T. Rowe Price, evidenzia che “nel suo discorso a Jackson Hole, la presidente Lagarde ha definito, in via informale, tre condizioni per una pausa del rialzo dei tassi. La BCE deve vedere: la trasmissione della politica monetaria all'economia reale, un punto di svolta nell'inflazione CPI sottostante (core) e una prospettiva di inflazione (previsione) al 2% nel medio termine. I dati mostrano che le prime due condizioni sono chiaramente soddisfatte. La previsione (la terza condizione) è decisa dalla BCE”.
“Un rialzo, in presenza di dati che iniziano a segnalare una recessione, potrebbe essere controproducente: se la BCE sorprendesse gli investitori con un rialzo, i mercati potrebbero iniziare a prezzare un errore politico, allentando le condizioni finanziarie e prevedendo un euro più debole”, ha detto Wieladek. “Ciò renderebbe la politica monetaria meno restrittiva, aumentando l'inflazione importata: sarebbe l'opposto di ciò che la BCE vuole ottenere”.
Riunione BCE 14 settembre: ecco perchè assisteremo ad una nuova stretta
Gli analisti che ritengono che nella riunione del 14 settembre la BCE alzerà i tassi puntano il dito contro l’andamento dei prezzi: ad agosto l'inflazione (headline e core) ha evidenziato una crescita del 5,3% su base annuale ed il dato "core" da marzo ad agosto è sempre rimasto su livelli alti nel range 5,3%-5,7%. Restano elevate anche le aspettative di inflazione dei consumatori, che nel mese di settembre si sono attestate al 3,4%.
“La Banca Centrale Europea avrà pure disinserito il pilota automatico, ma l'inflazione rimane elevata, per cui ci aspettiamo ancora un rialzo dei tassi di interesse nella riunione di settembre”, evidenzia Franck Dixmier, Global CIO Fixed Income di Allianz Global Investors, secondo cui “i mercati sembrano impreparati: un aumento dei tassi potrebbe portare a ulteriori impennate dei rendimenti nel reddito fisso”. “Ci aspettiamo che la Banca Centrale Europea aumenti i tassi di 25 punti base” visto che, “nonostante il rallentamento dell'economia della Zona Euro, l'inflazione sottostante rimane troppo elevata per giustificare una pausa”.
Dello stesso avviso Roman Gaiser, Head of Fixed Income and High Yield EMEA di Columbia Threadneedle Investments: “riteniamo che la Banca Centrale Europea opterà per un ulteriore aumento dei tassi di interesse di 25 punti base nella riunione di questo giovedì (14 settembre 2023), mantenendo ancora valide le prospettive di un possibile ulteriore inasprimento, almeno fino a quando non ci saranno prove convincenti che l'inflazione tornerà al target del 2%”.
Riunione BCE 14 settembre: pausa hawkish o rialzo dovish?
Alla luce delle diverse correnti all’interno del board della BCE, l’ipotesi più probabile è rappresentata da una soluzione di compromesso che potrebbe assumere i contorni di una “pausa hawkish” o di un “rialzo dovish”.
Nel primo caso il costo del denaro verrebbe confermato ai livelli attuali mettendo però in risalto che il ciclo restrittivo non è finito e che presto potrebbe arrivare una nuova stretta. “Se la BCE dovesse optare per una pausa - ha detto Martin van Vliet, Global Macro Strategist di Robeco - ci aspettiamo un messaggio molto aggressivo, compresa la minaccia che i tagli dei tassi non sono all'orizzonte. Nei prossimi mesi ci aspettiamo anche che si faccia sempre più riferimento all'idea che mantenere i tassi fermi in presenza di un'inflazione attesa (già) in calo implichi un inasprimento della politica monetaria”.
Per Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte, una pausa potrebbe essere dipinta come “non definitiva” in modo tale che la BCE “lascerebbe implicitamente intendere che il rialzo sarebbe solo rinviato alla riunione del 24 ottobre”.
Nel caso invece di un “rialzo dovish”, la decisione, ha detto Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, “sarà tuttavia accompagnata da molti elementi dovish con evidenti aperture (probabilmente durante la conferenza stampa del governatore Lagarde) per una lunga pausa nel corso dei prossimi mesi”.
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