Abbiamo già parlato di
10 tra i più preziosi consigli di Warren Buffett in tema di investimenti. Ma la leggenda di Wall Street però è una fonte inesauribile di suggerimenti, aneddoti e anche avvertimenti da cui è possibile trarre grandi insegnamenti. Tutto ciò è possibile ricavarlo dalle lettere di poche pagine che ogni anno l'Amministratore delegato della
Berkshire Hathaway scrive agli azionisti, nelle quali condensa l'andamento della società durante l'esercizio fiscale e aggiunge di tanto in tanto alcune perle di saggezza. Buffett non ha mai scritto un libro, lo hanno fatto altri per lui, o meglio per ciò che lo riguarda. Tuttavia, sono a centinaia gli spunti che è possibile prendere dal suo personaggio in varie forme e non solo relativamente agli investimenti, ma anche per quanto attiene alla vita di tutti i giorni.
Warren Buffett: altri consigli preziosi
Di seguito vedremo altri 10 consigli tra i più importanti in aggiunta a quelli che abbiamo illustrato in un precedente testo. Alcuni, anche se espressi in epoche più lontane, sono quantomai attuali.
Non fatevi fuorviare dalla maggioranza
Non è facile resistere ai condizionamenti esercitati da analisti, grandi investitori, guru e opinionisti vari di mercato in tema di investimenti. Soprattutto quando sono in corso situazioni di grande turbolenza che intaccano lo stato d'animo della persona che magari sta perdendo soldi, o anche quando il mercato vive momenti di euforia generale per cui si ha la paura di non riuscire a prendere il treno. Buffett ha messo in pratica la massima di non farsi fuorviare dalla maggioranza in molte occasioni, in particolare durante la grande crisi del 2008 allorché gli istituti finanziari erano colpiti pesantemente in Borsa. L'oracolo di Omaha comprò azioni di Goldman Sachs e in seguito di Bank of America. È inutile dire che guadagnò miliardi di dollari in ciascuno degli investimenti.
Negli investimenti occorrono tempo, disciplina e pazienza
Capita sovente che nel breve termine gli investimenti rischiosi producono rendimenti più alti rispetto al mercato, per poi finire per schiantarsi alla lunga. Viceversa, a volte aziende ben costruite e solide sono svalutate e richiedono tempo affinché le loro valutazioni rispecchino pienamente i fondamentali. Per questo è importante, secondo Buffett, attendere il tempo che occorre, rimanere disciplinati e portare pazienza. "Il mercato azionario è una macchina che serve a trasferire denaro dagli impazienti ai pazienti", disse una volta.
Il Bitcoin è veleno per topi
Buffett non ha mai amato l'oro perché lo considera un asset non redditizio. Ancora meno è attratto da quello che viene definito l'oro digitale, ossia il Bitcoin. A suo avviso la criptovaluta è totalmente priva di valore intrinseco, ma è semplicemente un metodo per trasferire denaro in forma anonima. "Anche un assegno o un vaglia postale lo fanno. Questo vuol dire che valgono un sacco di soldi?", ha affermato. Utilizzando un'espressione più colorita, Buffett ha avvertito gli investitori che si avventano su Bitcoin ignari dei veri rischi che ci stanno dietro. "È veleno per topi, meglio starne lontani", ha detto.
A volte il mercato azionario è inefficiente, quindi è possibile batterlo
Il re del value investing contesta coloro che sostengono che il mercato è sempre efficiente. In una lettera agli azionisti del 1988, Buffett scriveva: "Osservando correttamente che il mercato è spesso efficiente, alcuni studiosi ne hanno tratto la scorretta conclusione che esso sia sempre efficiente". Tutto ciò significa che c'è margine di manovra per un investitore di fare meglio del mercato.
Per ogni bolla c'è uno spillo che aspetta al varco
I nodi vengono sempre al pettine e la Borsa non fa eccezione. La storia dei mercati finanziari è densa di bolle che si sono gonfiate a dismisura, spinte da un entusiasmo irrefrenabile per poi scoppiare una volta che la realtà ha preso il sopravvento. Prima della
crisi delle dot-com di inizio millennio, Buffett scriveva agli azionisti che "
per ogni bolla c'è uno spillo che attende al varco. E quando i due si incontrano, una nuova generazione di investitori impara alcune lezioni molto antiche: la prima è che molti a Wall Street sono pronti a vendere tutto ciò che gli investitori vogliono comprare. La seconda è che la speculazione più pericolosa è quella che sembra più facile".
Investire in aziende che abbiano bravi dirigenti
La struttura di Berkshire Hathaway è molto snella. Nella sede centrale di Omaha lavorano appena 25 dirigenti. Perché? Buffett compra aziende dirette da un bravo management che lascia lavorare, limitandosi magari a partecipare alle decisioni più importanti. Ma cosa distingue effettivamente un bravo dirigente? Secondo il miliardario 93enne entrano in gioco varie caratteristiche, come la capacità di far aumentare nel tempo le vendite, gli utili e la quota di mercato. Inoltre, un dirigente capace deve promettere di meno e fare di più in rapporto alle aspettative sui risultati aziendali. In base alla sua visione, Buffett considera ben gestite aziende come Apple, Meta Platforms, Microsoft, Amazon, Alphabet e JP Morgan Chase, tra le altre.
Puntare su aziende di cui si riesce a immaginare come saranno da qui a 20 anni
Il mercato è in continua evoluzione e le cose possono cambiare in fretta per un'azienda e per il settore in cui opera. Per questo Buffett ha sempre ritenuto importante comprare società che nell'arco di un ventennio mantengono più o meno l'aspetto che hanno ora, tranne per il fatto che saranno più grandi e in grado di fare più affari. Su questo punto il guru della finanza mondiale critica l'approccio di molti investitori, che invece si concentrano su aziende che promettono il cambiamento a ritmi frenetici. "Quella prospettiva permette agli investitori di fantasticare sulla redditività futura anziché affrontare la realtà del business di oggi", scriveva Buffett in una lettera agli azionisti del 1987.
Vendere solo quando peggiorano i fondamentali
Uno dei crucci degli investitori è quello di scegliere il momento in cui vendere le loro azioni. Alcuni fissano dei target in termini di rendimento o liquidano la posizione quando stanno perdendo una certa cifra. Per Buffett questo è un metodo sbagliato. In teoria, una società può essere tenuta all'infinito se produce un rendimento soddisfacente sul capitale azionario, è guidata da dirigenti competenti e onesti, e il mercato non la sta sopravvalutando. Quindi, quando vendere? A giudizio del numero uno di Berkshire, bisogna farlo solamente nel caso in cui i fondamentali dell'azienda peggiorano. In sostanza, quando essa non è più la stessa in termini di fatturato, redditività e quota di mercato.
Comprare a prezzi equi
L'affare si fa soprattutto quando si compra. Questa massima vale sempre, in ogni settore. Buffett sottolinea l'importanza di puntare su aziende in buone condizioni economiche, ben dirette e che hanno una presenza importante nel ramo in cui operano. Tuttavia, questo non può esimere un investitore dal comprare a un prezzo equo. Farlo aumenta la probabilità che l'acquisto alla fine produca un guadagno, scriveva il grande investitore nella lettera agli azionisti del 1994. Ciò si abbina anche a quanto ha riferito una volta parlando del suo socio in affari Charlie Munger, scomparso da poco. "Charlie mi ha detto che è molto meglio comprare un'azienda splendida a un prezzo accettabile che un'azienda accettabile a un prezzo splendido".
Analizzare l'azienda in un periodo di almeno 5 anni
Buffett ritiene che gli utili di un solo anno di un'azienda non dicano molto, soprattutto in riferimento alle imprese cicliche. A suo avviso occorre almeno un quinquennio affinché si abbia davanti quello che considera "l'utile normalizzato" di una società. In questo periodo, si ha "un primo metro di valutazione delle prestazioni economiche".