UBS è convinta che l'economia USA abbia davanti un decennio di grande prosperità simile ai "ruggenti anni '20". A suo avviso, ci sono dei segnali sempre più forti che il PIL crescerà in media almeno del 2,5% l'anno, il tasso di inflazione rimarrà compreso tra il 2% e il 3%, i titoli del Tesoro renderanno intorno al 4% e la
Federal Reserve manterrà i tassi di interesse nell'intervallo 3%-4%. Sono tutte condizioni che oggi si stanno verificando ma che, in una prospettiva di sviluppo economico,
rafforzano le fondamenta di un'economia.
UBS sottolinea che il risultato non è certo e nel breve periodo l'America potrebbe andare incontro a un rallentamento economico. Tuttavia, oggi "si stanno gettando le basi per un decennio di sostanziale successo economico", ha affermato. Per questo, l'istituto di credito svizzero incoraggia gli investitori a "riconoscere il potenziale di una significativa ripresa economica". A rafforzare il contesto generale hanno contribuito i progressi fatti nella riduzione dell'inflazione e la prospettiva che la politica monetaria della Fed sia meno restrittiva di quanto lo sia stata negli ultimi due anni.
Economia USA: UBS; ecco le ragioni della prosperità
Ma quali sono le ragioni per cui, secondo UBS, l'economia USA sarà destinata a prosperare? La banca zurighese cita alcuni effetti temporanei che hanno dato impulso alla recente performance economica, quali l'aumento dell'immigrazione, che ha aumentato la forza lavoro, e le leggi di spesa più generose del previsto. L'incremento strutturale dell'economia però poggia su quattro tendenze principali: le solide condizioni finanziarie delle famiglie, l'aumento degli investimenti in beni strumentali, la crescita rapida dell'utilizzo dell'intelligenza artificiale e un'attività imprenditoriale più intensa attraverso una maggiore disponibilità del capitale d'investimento.
UBS avverte però che potrebbe verificarsi un elemento di aleatorietà in grado di contrastare con un quadro sostanziale di prosperità, ossia la direzione della spesa pubblica e della gestione del bilancio. La banca considera la politica governativa un elemento di sfida, in quanto questa si troverà ad affrontare ampi deficit di bilancio, che potrebbero richiedere aggiustamenti. Tuttavia, tale eventuale vento contrario non sarà così forte da impedire il successo dell'economia USA nel prossimo decennio, sottolinea UBS.
Il riflesso in Borsa
Se l'analisi di UBS è corretta, probabilmente la Borsa americana trarrà ulteriore forza, dopo che quest'anno ha aggiornato più volte i massimi storici. Per la fine del 2024 gli analisti sono nel complesso ottimisti sulle azioni quotate a Wall Street.
In particolare, gli analisti di Evercore ISI ritengono che l'indice S&P 500 arriverà a quota 6.000 punti, in netta crescita rispetto alla chiusura della scorsa settimana di 5.464. La società finanziaria attribuisce l'alta valutazione del benchmark ad alcuni fattori come:
- i progressi nell'intelligenza artificiale,
- la disponibilità della Fed ad abbassare i tassi,
- l'aspettativa di crescita degli utili aziendali
- e una più ampia partecipazione alla performance di mercato nonostante comunque l'apporto delle Big Tech rimanga rilevante.
Di parere diametralmente opposto sono gli analisti di JPMorgan Chase, convinti che il rally azionario abbia finito la benzina. Per questo, gli esperti della più grande banca del mondo sostengono che l'S&P 500 scivolerà a 4.200 punti prima della conclusione del 2024.