Le ADR sono uno strumento molto utile per aziende di nazionalità non statunitense per raccogliere capitali e ottenere maggiore visibilità alla Borsa americana. Abbreviativo di American Depositary Receipt, questi titoli non sono azioni e non vengono emessi nemmeno dalla società a cui fanno riferimento. Si tratta invece di ricevute rilasciate da banche USA, in accordo con le società o in autonomia, che rappresentano le azioni. Ogni certificato può riferirsi a una o più azioni, o anche a una frazione di esse. Prima di emettere le ADR, gli istituti finanziari acquistano blocchi di azioni delle società estere ed è in questo modo che queste ultime riescono a raccogliere denaro a Wall Street.
Tra il prezzo delle ADR e quello delle azioni ordinarie non c'è solitamente differenza, perché gli operatori professionisti effettuano arbitraggi che finiscono per riallineare le due quotazioni. Tuttavia può capitare, in particolare nei momenti di elevata volatilità, che si determini una discrepanza nelle quotazioni, ma normalmente è di breve durata.
La presenza delle ADR di aziende straniere alla Borsa americana è un'opportunità per gli investitori di poter accedere al capitale di tali società, che a volte sono di una nazionalità dove l'accesso ai mercati è più difficoltoso e costoso. Di seguito parleremo delle ADR della multinazionale farmaceutica svizzera Novartis, mettendo in evidenza il momento in cui hanno fatto il loro ingresso a Wall Street e i dati salienti che concernono la loro esperienza nel mercato fino ad oggi (ultimo aggiornamento alla chiusura di Borsa del 19 aprile 2024).
Le ADR Novartis a Wall Street
Le ADR Novartis sono sbarcate al NYSE nel maggio del 2000, aprendo a un prezzo di 32,25 dollari. Bisogna però tenere conto di uno split azionario effettuato nello stesso mese con un rapporto di 2:1. Dopo una certa lateralità dei primi anni, le quotazioni hanno cambiato marcia verso la metà del 2004 e ad agosto 2008 si trovavano a 54,91 dollari. La grande crisi finanziaria che colpì tutte le Borse mondiali travolse anche le ADR Novartis, che a marzo 2009 scivolarono a 29,87 dollari. Quella però rappresentò la base per un grande rally di lungo periodo che a luglio 2015 portò i certificati a valere ciascuno 90,56 dollari. Qualche trimestrale non entusiasmante spinse indietro le quotazioni fino a 56,73 dollari alla fine del 2016.
Gli investitori tornarono presto ad acquistare le ADR e all'inizio del 2020 le valutazioni raggiunsero quota 94,48 dollari. A marzo dello stesso arrivò la pandemia, spazzando via una buona parte dei guadagni, con i prezzi che crollarono di circa il 30%. Quell'anno Novartis contribuì alla lotta contro il Covid-19 sostenendo il vaccino prodotto da Pfizer e BioNtech.
Le ADR però hanno avuto alti e bassi fino ad aprile dello scorso anno, quando cambiarono marcia per raggiungere la vetta storica di 108,78 dollari a gennaio 2024. Oggi le ricevute quotano a 94,37 dollari, per una capitalizzazione societaria di 205,68 miliardi di dollari.