A Wall Street sono quotate anche le ADR Sony. Il colosso tecnologico giapponese ha così modo di raccogliere capitali anche nel mercato azionario americano ma occorre dire che le ADR, acronimo di American Depositary Receipt, non sono azioni. Si tratta di ricevute emesse da una banca depositaria che, in accordo con una società non statunitense, acquista azioni e contestualmente colloca particolari certificati rappresentativi. Ognuno di questi si può riferire a una sola azione, a più azioni o a una frazione di esse. C'è anche la possibilità, per l'esattezza, di emettere ADR in autonomia, senza alcun accordo con la società. Tuttavia, in tal caso le ricevute sono quotate nei mercati non regolamentati o Over-The-Counter (OTC).
Nel caso specifico di Sony, ogni ADR rappresenta una azione. Questo significa che il prezzo di ciascun certificato è lo stesso di quello di ciascuna azione. E non potrebbe essere altrimenti, perché in caso contrario scatterebbero i meccanismi di arbitraggio da parte degli operatori di mercato professionisti. Infatti, attualmente le ADR Sony alla Borsa di New York quotano 82,34 dollari alla chiusura settimanale del 31 maggio, mentre le azioni a Tokyo hanno un valore di 12.895 yen. Per avere un riferimento, il cambio USD/JPY ha chiuso l'ultima ottava a 157,29.
Quanto al dividendo, nel 2023 Sony ha distribuito una cedola di 0,41 dollari per ADR, pagata in due rate semestrali a giugno e a dicembre di 0,21 e 0,20 dollari. Relativamente alle azioni, il dividendo è risultato di 80 yen per unità, pagato nello stesso periodo in due rate da 40 yen ciascuna. Gli investitori giapponesi che vogliono comprare le ADR ricevono il dividendo in dollari e quindi devono tenere in considerazione l’effetto cambio, oltre che la doppia tassazione: in USA e poi in Giappone.
I possessori di ADR Sony non possono partecipare all'assemblea della società, ma hanno il diritto di esprimere le loro preferenze di voto tramite la banca depositaria, che risulta sempre proprietaria delle azioni. Ad esempio, se un investitore americano possiede 10 ADR, ha il diritto a 10 voti in assemblea poiché le sue ricevute rappresentano esattamente 10 azioni. Per le ADR Sony, la banca depositaria è Deutsche Bank. Sony è anche quotata a Francoforte, Vienna e Buenos Aires.
ADR Sony a Wall Street
Le ADR Sony sono negoziate al NYSE dal 17 settembre 1970. A febbraio 2000 le ricevute hanno raggiunto un massimo storico di 157,38 dollari. Nel prezzo però bisogna considerare due split azionari: il primo a settembre 1991 con un rapporto 1,1:1; il secondo a maggio 2000 con un rapporto 2:1. Lo scoppio della bolla dot-com (Bolla Dot-com: storia del sogno infranto del nuovo mercato) però ha fatto affondare le quotazioni, che sono precipitate velocemente fino a 32,80 dollari a ottobre 2001.
Le ricevute hanno fatto una grande fatica negli anni a intraprendere un vero rally, almeno fino a dicembre 2012, quando il prezzo ha raggiunto quota 9,57 dollari. Da quel momento le ADR hanno iniziato un trend ascendente - favorito dalla politica ultra-accomodante pluriennale della Bank of Japan - che le ha portate a 133,75 dollari a gennaio 2022. L'inflazione che ha colpito i consumi ha avuto un certo impatto negativo su Sony e le ADR in Borsa.