Anglo American ha varato un piano di riorganizzazione del business tramite lo scorporo e la vendita delle attività poco redditizie nell'ambito di carbone, nichel, diamanti e platino. Dopo aver respinto per due volte nel giro di tre settimane il tentativo di acquisizione da parte del gigante australiano del rame, l'azienda mineraria britannica ha deciso di mettere in campo misure per resistere alle avances di BHP.
BHP ha alzato la posta dalle 25,08 sterline per azione iniziali a 27,53 sterline, con la condizione che Anglo vendesse le sue attività sudafricane di ferro e platino. Ma anche stavolta il Consiglio di amministrazione della società guidata da
Duncan Wanblad ha eretto un muro:
lo scorporo richiesto da BHP è impraticabile. A questo punto spetta a quest'ultima fare la prossima mossa, mentre il tempo stringe. Secondo le regole britanniche, BHP deve guardare alla scadenza del 22 maggio come termine ultimo per aumentare l'offerta.
Anglo American: i dettagli del piano di ristrutturazione anti-BHP Group
La revisione proposta da Wanblad punterà su rame e minerale di ferro, in quanto da questi comparti ottiene i guadagni più consistenti. Per la verità, sono anche i settori che fanno più gola a BHP in ottica di acquisizione.
L'attività di diamanti De Beers verrà venduta o scissa, perché il mercato dei diamanti è diventato sempre più rischioso negli ultimi anni, manifestando eccessiva volatilità. Tra l'altro, il cambiamento di abitudini dei consumatori rappresenta un costo sempre maggiore dell'azienda, specialmente sul fronte della pubblicità. De Beers ha ricevuto in passato manifestazioni di interesse da parte di fondi sovrani, che potrebbero tornare alla carica. Per questo è possibile che Anglo opti per la cessione diretta. Tuttavia, secondo alcune indiscrezioni,
l'azienda starebbe esplorando una possibile IPO con quotazione a Londra.
Il conglomerato minerario uscirà anche da Amplats, la sua divisione che si occupa di platino di cui ha una quota di maggioranza e che è quotata in Sud Africa. Qui però fornisce un assist a BHP, che vorrebbe sbarazzarsi del business sudafricano. Come De Beers, Amplats veniva considerata fino a pochi anni fa un elemento fondamentale dell'azienda, ma anch'essa è diventata troppo volatile e nei momenti in cui l'attività va male è in grado di colpire i rendimenti del gruppo. Anglo farà a meno anche del business del carbone da coke in Australia e venderà o chiuderà le attività di nichel in Brasile.
Per quanto riguarda invece il progetto di fertilizzanti da 9 miliardi di dollari Woodsmith nel nord dell'Inghilterra, alcuni investitori hanno esercitato pressioni affinché il gruppo decidesse per la chiusura, ma Anglo opterà per un ridimensionamento della spesa. Finora l'azienda ha investito circa 1 miliardo di dollari all'anno; dopo la ristrutturazione taglierà a 200 milioni di dollari nel 2025, fino a non spendere nulla nel 2026. In questo ambito cercherà di siglare una partnership con altri player.
Le reazioni
Il nuovo piano di Anglo è stato accolto favorevolmente dal governo sudafricano, perché il mantenimento delle attività nella regione permetterebbe di conservare oltre 40 mila posti di lavoro. Le istituzioni erano preoccupate circa l'offerta di BHP che richiedeva lo smantellamento delle unità nel territorio.
Il sostegno degli azionisti sarà alla fine importante per respingere le lusinghe di BHP. Dawid Heyl, gestore di portafoglio con sede a Città del Capo presso Ninety One, uno dei principali azionisti, ha espresso qualche perplessità. "C'è ancora un dibattito sul fatto che questo offra davvero agli azionisti più dell'offerta migliorata di BHP", ha detto. Secondo Ashwin Pillay, senior associate presso lo studio legale Charles Russell Speechlys, "c'è ancora un'opportunità per BHP di aumentare ulteriormente la propria offerta, anche aggiungendo una componente in contanti, che addolcirebbe il boccone".