Dai minimi di febbraio, le azioni BYD hanno aumentato di circa due terzi il loro valore alla Borsa di Hong Kong. Gli investitori sono stati attratti dalla leadership della casa automobilistica nel mercato cinese dei veicoli elettrici, con una produzione in continua crescita. Quando il 30 ottobre la società presenterà i dati trimestrali,
il fatturato probabilmente supererà per la prima volta in assoluto quello di Tesla: 28,8 vs 25,2 miliardi di dollari secondo le stime del consensus.
Nel periodo BYD ha venduto il numero record di oltre 1,1 milioni di auto a nuova energia grazie a una domanda interna molto forte. Questa è stata sostenuta dai sussidi governativi per la sostituzione delle auto più vecchie, dai tagli aggressivi ai prezzi e dalla tecnologia ibridi plug-in. Il mercato cinese delle auto elettriche è il più grande del mondo e quest'anno si è scatenata una faida commerciale tra le case automobilistiche innescata dai tagli ai prezzi di Tesla. BYD si è affermata per effetto anche della sua integrazione verticale, mentre altri player hanno subito le conseguenze negative.
Tutto ciò ha favorito le azioni in Borsa del gigante di Shenzhen. Secondo i dati forniti da S&P Global, lo short interest - quota delle azioni vendute allo scoperto sul totale in circolazione - è scivolato allo 0,8% dai massimi del 7,7% di inizio anno. Nel contempo si è abbassato anche il costo delle opzioni put per coprirsi dal rischio di discesa dei prezzi azionari.
BYD: l'incognita estero
Il problema del colosso cinese sono ora le vendite all'estero. Negli Stati Uniti la società non ha attecchito per via di un clima politico tutt'altro che favorevole, mentre in Europa i dazi commerciali stabiliti dal blocco rappresentano un ostacolo arcigno all'ascesa di BYD (
Auto elettriche: ecco come sono divisi i dazi UE alla Cina). Questo nonostante la società sia stata tra le meno colpite dalle tariffe per via della sua collaborazione all'indagine della Commissione europea.
BYD si sta muovendo per mettere radici nel Vecchio Continente localizzando la produzione, ma per quest'anno sarà difficile che raggiunga il suo obiettivo di export all'estero di oltre 450 mila unità, considerando che nei primi tre trimestri dell'anno è ferma a 300 mila vendite. Tra l'altro, a settembre il peso delle consegne all'estero è risultato del 7,3% rispetto al picco del 13,1% del mese di aprile.
Tuttavia, Joel Ying, analista di Nomura Holdings, è convinto che l'azienda continuerà a crescere in terra straniera nonostante le numerose sfide che dovrà affrontare. "Ci aspettiamo che, grazie ai suoi piani, BYD goda di un'ulteriore crescita nei mercati esteri nei prossimi anni".
Gli analisti di Morgan Stanley osservano che l'azienda sta creando basi di produzione nelle regioni chiave del sud-est asiatico e dell'America Latina. "Brasile, Thailandia e Israele sono i principali mercati di vendita all'estero per l'azienda grazie alla crescente popolarità dei veicoli elettrici e alle politiche commerciali relativamente favorevoli con la Cina".
Anche Kevin Net, responsabile delle azioni asiatiche di Financiere de L Echiquier, è convinto che BYD potrebbe in futuro accelerare le vendite all'estero. "L'export è il prossimo principale motore di crescita per l'azienda e potrebbe già dare un contributo significativo dal prossimo anno", ha affermato.