Le
azioni Philips volano oggi alla Borsa di Londra: grazie ad un
rialzo del 46%, il titolo quota su livelli che non si vedevano da oltre due anni. Gli acquisti sono stati innescati dalla notizia che il gruppo tecnologico olandese ha risolto il contenzioso negli Stati Uniti sui problemi legati ai respiratori notturni,
accettando di pagare ai querelanti 1,1 miliardi di dollari. Una cifra, questa, al di sotto dei 2-4 miliardi di dollari stimati dagli analisti.
La causa si riferisce a una class action avviata nel 2021 dopo che le macchine utilizzate per l'apnea notturna generavano, secondo la
Food and Drug Administration, una schiuma che poteva essere inalata o ingerita causando lesioni personali agli utenti e facendo crescere il rischio di cancro. Philips non ha ammesso le sue responsabilità, ma ha voluto mettere la parola fine a una diatriba che rischiava di provocare danni economici e reputazionali all'azienda. Da quando è scoppiato il caso, infatti, le azioni in Borsa hanno perso molto valore, fino al 60% dal picco del 2021.
L'Amministratore delegato di Philips,
Roy Jakobs, ha dichiarato che "1 miliardo di dollari è ancora una spesa molto significativa", tuttavia "questa non è un'ammissione di colpa" in quanto "non c'è alcuna trasgressione che abbia causato danni alle persone". Anzi, il CEO sottolinea come l'azienda si sia impegnata molto "per risanare i prodotti e sostituirli". In questi anni, Philips ha infatti
richiamato 5,6 milioni di dispositivi, interrompendo a gennaio di quest'anno la vendita dopo un accordo raggiunto con il governo federale su come risolvere i problemi delle macchine. In totale, i dispositivi che hanno riportato problemi sono circa 15 milioni e l'azienda deve ancora affrontare un'indagine in corso da parte del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e alcuni casi di richiamo in Europa.
Philips: vendite in calo nel primo trimestre
Philips ora cerca di voltare pagina concentrandosi sui piani futuri per ottenere una crescita tra il 3% e il 5% entro il 2025, ha affermato Jakobs. Tuttavia, il top manager non ha dato una tempistica su quando potranno essere riprese le vendite dei dispositivi sull'apnea notturna.
Nel primo trimestre del 2024, la società ha riportato un calo delle vendite dell'1% a 4,14 miliardi di euro, ma ciò in parte è stato causato dal rallentamento in Cina per effetto di un'indagine del governo sugli acquisti ospedalieri dei dispositivi medici. Inoltre, ha registrato una perdita di 998 milioni di euro nello stesso periodo, mentre gli utili rettificati si sono attestati a 388 milioni di euro. La guidance è stata confermata riguardo le vendite, mentre per quanto concerne il flusso di cassa si prevede un aumento da 0,9 a 1,1 miliardi di euro.
Philips negli ultimi 10 anni si è trasformata da azienda ultra-centenaria di elettronica di consumo (elettrodomestici, audio, video, illuminazione e microprocessori) a gruppo specializzato nella tecnologia per la salute. Il superamento della causa sulle macchine per l'apnea potrebbe essere un punto di svolta importante per gli analisti, anche per il recupero delle azioni in Borsa dopo le perdite. "L'accordo è stato molto più mite di quanto temuto", ha osservato Julien Dormois, analista di Jefferies. Gli esperti di Goldman Sachs hanno affermato in una nota che la buona notizia è arrivata "prima di quanto molti si aspettassero e l'incertezza relativa al contenzioso è stata in questi anni un fattore chiave per le azioni".