Le azioni Tesla hanno piazzato l'undicesima seduta consecutiva in verde a Wall Street raggiungendo quota 263,32 dollari per azione, un livello non vedeva da dicembre 2023. Dal 25 giugno il titolo della casa automobilistica statunitense è salito del
44,19%, trovando slancio dalla pubblicazione a inizio luglio di vendite trimestrali migliori delle aspettative.
Il pioniere delle auto elettriche quest'anno ha vissuto un periodo di ammaccamento a causa del calo della domanda nel settore e della riduzione dei margini aziendali dovuti alla guerra dei prezzi innescata proprio da Tesla. Nel contempo, l'ascesa dei produttori cinesi come BYD, Li Auto e altri sta rappresentando un ostacolo concorrenziale non da poco, il che potrebbe mettere a repentaglio la redditività futura dell'azienda guidata da
Elon Musk. Gli investitori hanno ritrovato ora l'entusiasmo perduto, mentre si è riacceso il dibattito
se le valutazioni delle azioni Tesla siano attinenti ai fondamentali oppure sopravvalutate.
Fino a qualche tempo fa, la forza del rally era sostenuta dalla considerazione che la tecnologia dell'azienda non avesse rivali, dall'estrema fiducia nel management supportato dalle idee innovative di Musk, e dalla convinzione che con l'accelerazione della transizione energetica la crescita della domanda di auto elettriche sarebbe stata progressiva. Ultimamente molte certezze sono venute meno ed è riemerso il timore che le elevate valutazioni del titolo in Borsa fossero totalmente sganciate dalla capacità produttiva di flussi reddituali futuri dell'azienda.
Azioni Tesla: per Bill Gross sono una meme stock
Tra i grandi investitori molto dubbiosi sulle quotazioni della casa automobilistica di Austin vi è il re delle obbligazioni
Bill Gross. A suo giudizio, "Tesla si comporta come una meme stock, con fondamentali in calo e prezzi delle azioni al rialzo". Il co-fondatore ed ex chief investment officer di
PIMCO sostiene anche che il recente rapporto sulle consegne di Tesla che ha fatto impennare il titolo in Borsa
non sia sufficiente a giustificare una corsa così strabiliante.
In questo contesto, Gross ha paragonato Tesla a Chewy, il rivenditore di animali domestici che ha ottenuto lo status di meme stock dopo che l'investitore influencer
Keith Gill - conosciuto come
Roaring Kitty e protagonista delle scorribande di GameStop a Wall Street - ha acquistato una partecipazione considerevole. "Sembra esserci una nuova meme stock un giorno sì e uno no. La maggior parte è del tipo pump and dump", ha affermato l’investitore 80enne, riferendosi alla pratica di gonfiare artificialmente il prezzo di un titolo per poi procedere alla vendita.
Multipli esagerati
Ma le azioni Tesla sono davvero sopravvalutate? Per capirlo diamo intanto uno sguardo ai multipli della società. Attualmente il titolo è scambiato a circa 67 volte i guadagni attesi per il prossimo anno, oltre 20 punti in più rispetto ad inizo anno e il livello maggiore dall'aprile 2022.
Tutto ciò implica che per giustificare una simile valutazione, Tesla dovrà necessariamente far crescere di molto i suoi utili nel lungo termine. Questo è possibile? Stando alle indicazioni degli analisti, sarà difficile. In media le stime prevedono che i profitti 2024 scenderanno del 23% su base annua e fino al 2026 i guadagni non supereranno il record del 2022.