Questa settimana è entrata in vigore la più grande riforma in oltre 30 anni alla Borsa di Londra. L'obiettivo è quello di attrarre maggiori investimenti, rendendo la piazza finanziaria britannica più economica e competitiva nell'ambito della raccolta della liquidità da parte delle aziende.
Il cambiamento arriva in un momento in cui Londra ha perso appeal rispetto ad altre Borse, con diverse società che hanno preferito quotarsi altrove, in special modo a New York. Restano delle polemiche, in quanto alcuni sostengono che i diritti degli azionisti verranno erosi, ma in buona parte c'è un sostegno alle nuove disposizioni mese in campo dalla
Financial Conduct Authority (FCA) perché rendono più agevole il compito per le società.
Borsa di Londra: ecco le nuove regole
Ma quali sono le regole stabilite dalla riforma e in grado di modificare sostanzialmente il quadro generale per gli operatori di mercato e gli azionisti?
- Una prima regola consiste nella maggiore flessibilità delle norme di quotazione. In sostanza, non sarà più necessario per le aziende che desiderano quotarsi fornire i dati finanziari storici degli ultimi tre anni o una dichiarazione sul capitale circolante di 12 mesi. Questo faciliterà sicuramente l'accesso alla quotazione per le aziende più piccole.
- In secondo luogo, non verrà più richiesto nelle aziende quotate della categoria delle società commerciali il voto degli azionisti sulle operazioni significative con parti correlate. Ci sarà bisogno però del voto per alcune attività come acquisizione inversa, riacquisto di azioni o annullamento di una quotazione.
- Una terza regola riguarda i diritti di voto. I fondatori e gli amministratori possono avere voti multipli dopo la quotazione in modo da tenere il controllo anche una volta che la società è diventata pubblica. Finora questo era stato uno degli elementi che aveva frenato le quotazioni a Londra, soprattutto di start-up tecnologiche che avevano preferito New York dove è comune il meccanismo dei voti multipli. Possono disporre del voto rafforzato anche alcuni investitori istituzionali come le società di private equity, seppur limitatamente a un periodo di 10 anni.
- Una quarta regola attiene alle SPAC (Special Purpose Acquisition Companies). Le società con assegno in bianco possono allungare da 12 a 36 mesi, rispetto ai 24 mesi canonici, il periodo per completare una transazione o restituire il denaro agli investitori.
- Infine, è stata creata una nuova categoria per attirare le società non britanniche che hanno già una quotazione primaria altrove. In altri termini è stata istituita una sorta di quotazione secondaria internazionale.