Le
azioni BP sono in calo di circa 3 punti percentuali oggi alla Borsa di Londra, dopo che la società ha lanciato un
profit warning sui risultati del quarto trimestre 2024 che verranno pubblicati l'11 febbraio. Il gigante energetico britannico prevede una
maggiore debolezza nella produzione di gas e petrolio, nei margini di raffinazione e nel trading, e questo andrà a impattare negativamente sui risultati.
L'azienda ha dichiarato che ci sarà un calo degli utili fino a 300 milioni di dollari su base trimestrale. Il gruppo potrebbe vedere un'ulteriore riduzione tra 200 e 400 milioni di dollari relativamente alla sua unità di produzione e operazioni di petrolio.
Questo è un brutto segnale, in quanto già nel terzo trimestre 2024, l'utile netto era risultato il più debole dal quarto trimestre 2020, quando ci fu un crollo per effetto della pandemia. La buona notizia è che il debito netto è previsto in diminuzione rispetto al trimestre precedente, mentre le cancellazioni di esplorazione sono viste in calo da 300 a 200 milioni di dollari.
BP: rinviato il Capital Market Day
BP ha anche rinviato il Capital Market Day a Londra, originariamente previsto per l'11 febbraio, in concomitanza con la pubblicazione dei conti trimestrali e annuali. Ora l'evento si terrà il 26 febbraio, in modo da dare il tempo all'Amministratore delegato Murray Auchincloss di rimettersi in forma dopo una "procedura medica programmata" che lo costringerà a rimanere lontano dal lavoro fino al prossimo mese.
Il CEO, che ha sostituito a partire da gennaio del 2024 il dimissionario Bernard Looney, ha faticato non poco a convincere gli investitori sulla sua strategia aziendale, improntata a rallentare gli investimenti nelle energie rinnovabili e in quelle a basse emissioni per concentrarsi sui progetti a più alto rendimento di gas e petrolio. Gli azionisti stanno esercitando una pressione crescente verso il top manager per modificare la sua strategia.
Tuttavia, afferma Ashley Kelty, analista di Panmure Liberum, "il consiglio di Amministrazione in carica non ha il coraggio di cambiare direzione e rivitalizzare la strategia". La pressione su Auchincloss quindi continuerà a salire "a meno che non dimostri di poter uscire dall'ombra di Bernard Looney", ha aggiunto.
Per la verità, diverse major hanno allentato i piani per staccarsi dai combustibili fossili negli ultimi anni, spinti dai prezzi elevati durante la crisi energetica e ultimamente dalla minore pressione derivante dall'elezione di
Donald Trump a presidente degli Stati Uniti. Il leader repubblicano, infatti, è favorevole alle trivellazioni e il suo slogan "trill, baby, trill" è orientato a esortare nell'atto le società energetiche.
Queste ultime "si trovano ad affrontare un ambiente più difficile, con la prospettiva di tensioni commerciali internazionali che potrebbero indebolire la domanda", ha affermato Biraj Borkhataria, responsabile della ricerca sulla transizione energetica globale presso RBC. In questo contesto, "continueranno a temperare le loro ambizioni sull'investimento in energia a basse emissioni di carbonio". Inoltre, con "il mutevole panorama politico", sarebbero incoraggiate ulteriormente a "concentrarsi sui criteri di rendimento, piuttosto che proporre obiettivi di transizione energetica che si introducono in scenari arbitrari e irrealistici", ha concluso l'esperto.