Da Didi Global arrivano segnali confortanti sull'economia cinese. La società di ride hailing ha registrato il suo secondo utile trimestrale consecutivo e una crescita dei ricavi, a dimostrazione del fatto che i cinesi stanno lentamente riprendendo a spendere. Soprattutto, la società si sta riprendendo a un ritmo costante, dopo che in questi ultimi anni era stata presa di mira dalle autorità di Pechino insieme ad altre società del settore tecnologico come Alibaba, Tencent, Meituan e molte altre.
L'azienda ha riportato nel trimestre di settembre 2024 un utile netto di 929 milioni di yuan, pari a 128 milioni di dollari, che si confronta con una perdita di 284 milioni di yuan dello stesso periodo del 2023. I ricavi netti sono aumentati del 5% a 53,9 miliardi di yuan rispetto a un fatturato di 51,4 miliardi di yuan del trimestre di settembre dello scorso anno, soprattutto grazie alla crescita della piattaforma principale GTV.
"Grazie ai nostri sforzi negli ultimi tre trimestri, abbiamo continuato a migliorare costantemente la competitività dei nostri prodotti e la nostra efficienza operativa, con una crescita stabile sia nelle nostre attività nazionali che internazionali durante il terzo trimestre", ha affermato il presidente e Amministratore delegato Will Wei Cheng.
Didi Global: e ora l'IPO a Hong Kong
Gli anni difficili di Didi Global potrebbero essere definitivamente alle spalle. Fino a qualche anno fa, l'azienda tecnologica cinese si poneva come il più insidioso antagonista del gigante americano Uber Technologies. A partire dal 2020 però la situazione è decisamente peggiorata perché ha dovuto fare i conti con una feroce repressione nei confronti della tecnologia messa in campo dal governo cinese. Il giro di vite ha devastato letteralmente le società che si ponevano per essere la colonna portante dell'economia del Dragone.
Nel 2021 Didi ha proceduto a quotarsi a Wall Street, nonostante il veto di Pechino. Un passo questo che le è costato caro, perché le autorità di regolamentazione hanno inflitto una multa di 1,2 miliardi di dollari nel 2022, costringendola a delistarsi dalla Borsa americana. Ora le ADR della società vengono scambiate solo nel mercato Over The Counter a un prezzo molto inferiore a quello del debutto.
In prospettiva,
Didi punta a quotarsi alla Borsa di Hong Kong, grazie ad una luce nuova rispetto a qualche tempo fa, quando era soffocata da una coltre regolamentare opprimente. Di un'ipotetica
IPO si parla da tanto, da quando cioè la società ha abbandonato Wall Street. Tuttavia ancora
la tempistica rimane poco chiara. Gli obiettivi erano quelli di concludere le operazioni entro la fine dell'anno in corso, ma un periodo più probabile a questo punto è nel 2025.