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azioni ExxonMobil scendono di circa due punti percentuali nelle contrattazioni prima dell'apertura di Wall Street a seguito della pubblicazione di risultati trimestrali inferiori alle aspettative. Il più grande produttore energetico americano ha deluso le attese nonostante un flusso di cassa operativo di 14,7 miliardi di dollari, superiore di 1 miliardo di dollari rispetto alle previsioni, grazie alla produzione di petrolio della Guyana. La società però ha sentito la pressione del
calo dei prezzi del gas naturale e dei margini di raffinazione.
Il Presidente e Amministratore delegato Darren Woods ha affermato che l'azienda ha registrato "un trimestre forte con una continua crescita di asset come la Guyana, dove la produzione continua a livelli superiori alle attese". Per quel che riguarda le soluzioni di prodotto, il CEO ha sottolineato come la "solida performance di turnaround in termini di costi e tempistiche abbia contribuito a ottenere una produttività di raffinazione record nel primo trimestre".
ExxonMobil: i numeri del primo trimestre
Nei primi tre mesi del 2024, ExxonMobil ha realizzato entrate complessive per 83,08 miliardi di dollari, in calo del 4,19% rispetto agli 86,56 miliardi di dollari dello stesso periodo del 2023. Gli analisti si aspettavano ricavi per 78,35 miliardi di dollari.
Gli utili però sono stati deludenti. Nel trimestre di marzo 2024, la società ha ottenuto un guadagno netto di 8,22 miliardi di dollari o 2,06 dollari per azione, in calo del 28% rispetto agli 11,43 miliardi di dollari, o 2,79 dollari per azione, dello stesso periodo di un anno fa. Il consensus si attendeva un EPS (Earning Per Share) di 2,20 dollari. I risultati sottotono si spiegano con il crollo del 37% dei prezzi del gas naturale quest'anno e con il livello più basso dei margini di raffinazione. Questo ha compensato il +16% delle quotazioni del petrolio ed il +32% di quelle della benzina.
Scendendo nel dettaglio, gli utili del business Energy Products sono affondati del 67% a 1,38 miliardi di dollari in un anno, a causa dell'indebolimento dei margini di raffinazione del settore e degli effetti sfavorevoli dovuti agli impatti mark-to-market dei derivati.
L'unità Chemical Products ha visto invece un aumento più che doppio dei profitti a 785 milioni di dollari. Il miglioramento è frutto di margini più elevati, con i minori costi dei mangimi in Nord America, e di margini più alti dei prodotti chimici ad alte prestazioni, che hanno più che compensato il calo dei margini industriali per il polietilene e il polipropilene.
La divisione Specialty Products ha registrato utili per 761 milioni di dollari, che si confrontano con i 774 milioni di dollari del primo trimestre 2023. Il calo è attribuibile all'indebolimento dei margini delle scorte di base ed all'aumento delle spese, compensato solo in parte dal miglioramento dei margini dei lubrificanti finiti e dai risparmi sui costi strutturali.
Sotto il profilo finanziario, Exxon ha riportato alla fine di marzo 2024 un free cash flow di 10,09 miliardi di dollari, in diminuzione rispetto agli 11,42 miliardi di dollari del primo quarto 2023.
Dividendi, buyback e prospettive
Nel primo trimestre Exxon ha distribuito agli azionisti 6,8 miliardi di dollari, di cui 3,8 miliardi di dividendi e 3 miliardi di riacquisti. C'è da dire che il programma di buyback è stato sospeso brevemente dopo l'acquisizione di Pioneer S-4 e ripreso a seguito dell'assemblea speciale degli azionisti di Pioneer. La chiusura della transazione genererà un aumento del ritmo annuale dei riacquisti a 20 miliardi di dollari, sempreché le condizioni dei mercati siano "ragionevoli", ha comunicato l'azienda.
Exxon ha anche annunciato la decisione finale di investimento per lo sviluppo del progetto offshore Whiptail in Guyana, che raggiungerà una capacità produttiva di circa 250 mila barili di petrolio giornaliera e sarà avviato entro la fine del 2027. Inoltre, è in corso la costruzione delle navi galleggianti per la produzione, lo stoccaggio e lo scarico per i progetti Yellowtail e Uaru. Il primo dovrebbe iniziare la produzione l'anno prossimo, mentre Uaru ha in programma l'avvio delle operazioni nel 2026.
"Guardando al futuro, stiamo facendo grandi progressi nei nostri piani per far crescere la capacità di guadagno delle nostre attività esistenti grazie agli investimenti in asset avvantaggiati e prodotti di valore più elevato, e ridurre ulteriormente i costi strutturali. Stiamo investendo in tecnologia per trasformare le molecole derivate dal petrolio e dal gas naturale in prodotti che estendono la nostra portata in nuovi mercati ad alto valore e ad alta crescita, in modo da catturare un valore ancora maggiore dai nostri principali vantaggi competitivi", ha affermato Woods.