Intel riceverà 7,86 miliardi di dollari sotto forma di sovvenzioni dal governo americano per la costruzione di impianti per la produzione di chip in quattro Stati USA. La cifra è più bassa rispetto agli 8,5 miliardi di dollari che l'amministrazione Biden aveva promesso inizialmente nel
Chips and Science Act, da aggiungersi agli 11 miliardi di dollari in prestiti. Il nuovo accordo non prevede i finanziamenti, ma
sarà costituito solamente dalle sovvenzioni, ha affermato un funzionario della Casa Bianca senza scendere nelle motivazioni.
Quanto al taglio della quota, i ben informati riferiscono che non si tratta di una questione attinente alla situazione finanziaria difficile che sta vivendo Intel, ma riflette una sovvenzione separata di 3 miliardi di dollari per produrre chip avanzati per l'esercito.
In sostanza, un determinato programma, nome in codice Secure Enclave, avrebbe dovuto ottenere la maggior parte dei fondi dal Pentagono, ma i funzionari della Difesa si sono ritirati a febbraio e alla fine l'importo è stato ridotto. Ad ogni modo, la sovvenzione di 7,86 miliardi di dollari è la più grande mai fatta per supportare un programma finalizzato all'aumento della produzione nazionale di semiconduttori.
L'erogazione avverrà sulla base del raggiungimento di alcuni benchmark e per quest'anno la distribuzione dovrebbe essere per almeno 1 miliardo di dollari. I progetti in corso sono in Arizona, Oregon e New Messico, mentre un quarto, in Ohio, non è ancora idoneo per la ricezione di un sostegno federale, quantunque abbia già ricevuto dallo Stato 2 miliardi di dollari.
La costruzione del sito in Ohio ha subito grossi ritardi. In realtà tutto avrebbe dovuto essere pronto per la fine del 2026, ma Intel ora prevede di completare i lavori non prima della fine del decennio. Anche in Arizona la tabella di marcia non è stata rispettata. La produzione doveva iniziare entro la fine dell'anno in corso, ma ora le previsioni sono per l'inizio del 2025. Migliore invece è la situazione nel New Messico, dove è stato completato uno stabilimento di imballaggio, e in Oregon, che riceve una struttura per ricerca e sviluppo.
Intel: cosa significa l'accordo con il governo
L'accordo con Intel ha un grande significato per l'amministrazione Biden, in quanto rappresenta il primo passo del Chips and Science Act 2022, la storica legge bipartisan in cui sono stati stanziati 39 miliardi di dollari in sovvenzioni e 75 miliardi di dollari in prestiti e garanzie sugli stessi, nonché crediti d'imposta del 25% per rivitalizzare la produzione di chip americana.
Il tempismo di Biden ha prevenuto il rischio concreto che il neo presidente eletto
Donald Trump rivedesse o addirittura abrogasse la legge come promesso durante la campagna elettorale. Nonostante le difficoltà che sta attraversando, Intel rappresenta un tassello chiave per l'obiettivo americano di raggiungere una
quota di mercato globale del 20% per i chip avanzati, visto che il colosso di Santa Clara è l'unico produttore 100% statunitense.
Dal canto suo, la società guidata da Pat Gelsinger ha promesso investimenti per 100 miliardi di dollari per gli impianti negli Stati Uniti. Finora ha speso 30 miliardi di dollari, nell'ambito di un ambizioso progetto che negli anni dovrebbe comportare un importante ritorno aziendale. Tutto ciò potrebbe convincere gli investitori a Wall Street che la sua espansione nella produzione può essere eseguita nonostante le difficoltà finanziarie.
L'ultima trimestrale di Intel è stata un disastro e ha messo in dubbio la fattibilità dei piani di Gelsinger. I margini infatti si sono ridotti e l'azienda ha dovuto licenziare migliaia di lavoratori. Oggi il CEO ha dichiarato che "un forte sostegno bipartisan per il ripristino della tecnologia americana e della leadership manifatturiera sta guidando investimenti storici che sono fondamentali per la crescita economica a lungo termine del Paese e la sicurezza nazionale".
Qualcomm abbandona i progetti di fusione?
Intanto Qualcomm, l'altro gigante tecnologico concorrente di Intel, ha raffreddato la sua ambizione di acquisire il rivale, riferiscono dalle sale operative. La transazione sembrerebbe troppo complessa e quindi è diventata meno attraente.
Numerosi ostacoli finanziari, normativi e operativi sono emersi, tra cui l'assunzione di oltre 50 miliardi di dollari di debito di Intel, nonché una probabile lunga revisione antitrust, anche in Cina, mercato chiave per entrambe le società. Invece è possibile che Qualcomm sia più interessata a singole aree di business di Intel. In alternativa il dossier sarà ripreso in un secondo momento.
Se si realizzasse una combinazione Qualcomm-Intel, si tratterebbe di uno dei più grandi accordi tecnologici della storia, stando ai valori di mercato delle due aziende. Questo deal potrebbe rimodellare il panorama generale dei semiconduttori, con la nascita di un leader statunitense ancora più grande nel settore.