In Europa, il settore del lusso ha vissuto un periodo difficile negli ultimi 12 mesi, con un calo di circa un quinto di capitalizzazione delle società quotate in Borsa. A pesare è stato il rallentamento della domanda proveniente dalla Cina, la cui economia ha faticato a riprendersi dopo le chiusure dovute alla pandemia. Il Dragone è uno dei maggiori consumatori dei beni di lusso a livello mondiale e quindi una sua contrazione ha un impatto non indifferente su tutto il settore.
Il rallentamento della domanda in arrivo dall'ex Regno di Mezzo ha pesato di più sul comparto rispetto ad altri fattori come l'incertezza economica globale e l'inflazione. Infatti, tale particolare segmento industriale risente poco di un calo del reddito o dell'aumento dei prezzi perché si rivolge a consumatori di fascia alta.
Lusso: le azioni consigliate da Jefferies
Nell'ambito delle azioni legate al lusso, vi sono tre società che in Borsa hanno fatto la parte del leone nell'ultimo anno: si tratta dell'azienda di moda francese
Hermès, del produttore di auto
Ferrari e della casa di moda
Brunello Cucinelli. Le azioni Hermès sono salite del 15,48% alla Borsa di Parigi nel periodo considerato mentre sulla
Borsa di Milano il titolo Ferrari ha guadagnato il 38,76% e Brunello Cucinelli è salito di 10,58 punti percentuali.
La banca di investimento americana Jefferies ha rilevato come questi marchi extralusso abbiano mantenuto vendite forti in un contesto economico incerto, in cui la domanda per il settore del lusso in generale è rallentata. Le motivazioni di questa forza vanno ricondotte, secondo la banca, nella "minore esposizione nei confronti dei consumatori aspirazionali".
Le tre aziende, che Jefferies definisce le "Magnifiche 3", hanno ancora spazio per correre. "La loro valutazione è ancora brillante rispetto ai concorrenti" visto che si tratta di società, "posizionate in maniera solida per guidare a una crescita interessante a sostegno di rendimenti sani".
Tra le tre, Jefferies preferisce Hermès, poiché "il profilo dei margini del gruppo francese è di livello superiore, con i ricavi principalmente guidati dai progressi nell'espansione dei marchi che consentono di compensare la pressione ciclica".
Nel caso di Ferrari e Brunello Cucinelli, l'istituto finanziario è più cauto. La casa automobilistica di Maranello paga "le incertezze sulla crescita a lungo termine e il potenziale ostacolo riguardo al passaggio all'elettrificazione" mentre il leader della moda italiano si trova a dover fronteggiare un "profilo dei margini indebolito".