OpenAI è in trattative con l'ex designer di Apple Sir Jony Ive e con Masayoshi Son di SoftBank per lanciare un’azienda che costruisca l' “iPhone dell'intelligenza artificiale”. A riportarlo è il Financial Times, che cita tre persone coinvolte nel piano.
iPhone dell’AI: la realizzazione affidata a LoveFrom
In particolare, il n.1 di OpenAI, Sam Altman, ha incaricato LoveFrom, la società che Ive ha fondato quando, nel 2019, ha lasciato Apple, di sviluppare il primo device interamente basato sull’intelligenza artificiale.
L’obiettivo è quello di creare un dispositivo in grado di fornire, ricalcando quanto fatto da Apple con l’iPhone, un’esperienza d’uso più intuitiva e diretta per interagire con l'AI (Artificial Intelligence).
OpenAI quindi si occuperà di fornire l’infrastruttura software, Loveform dell’aspetto esteriore e Softbank da un lato coinvolgerà ARM per la parte di hardware, la società britannica di cui tanto abbiamo sentito parlare ultimamente è controllata al 90% (Le azioni ARM scivolano dopo il grande esordio, boom di opzioni put), e dall’altro ricopre il ruolo di finanziatore dell’operazione.
Stando a quanto riportato dall’autorevole testata britannica, secondo cui le trattative sarebbero in fase avanzata, potrebbero passare diversi mesi prima che il progetto venga annunciato al grande pubblico.
Con l’iPhone dell’AI si potrebbe rilanciare il mercato degli smartphone
Come già successo con l’iPhone, l’ingresso sul mercato di un dispositivo dalle caratteristiche rivoluzionarie potrebbe rilanciare l’intero settore dei device mobili, che negli ultimi tempi sta attraversando qualche difficoltà. Secondo le stime fornite dalla società di consulenza Canalys, il mercato degli smartphone a livello mondiale tra aprile e giugno ha registrato la sesta contrazione consecutiva segnando un -10% a 258,2 milioni di unità.
Le recenti novità introdotte da OpenAI, la società di Altman qualche giorno fa ha annunciato un aggiornamento di ChatGPT che include funzionalità per controllare l'applicazione attraverso la voce o il caricamento di un'immagine, potrebbero rientrare nel disegno di spingere il chatbot verso una dimensione più “mobile”.
Inoltre, il Wall Street Journal qualche giorno fa ha riportato la notizia che OpenAI starebbe valutando una vendita di azioni che potrebbe valutare la società fino a 90 miliardi di dollari.
OpenAI venderà azioni, valutazione azienda a $ 90 miliardi