Si avvicina l'appuntamento con la
trimestrale di Nvidia e gli investitori sono in fermento per trovare conferma dell'impatto positivo dell'intelligenza artificiale sui conti. È passato un anno da quando per la prima volta la nuova tecnologia ha fatto brillare gli occhi al mercato, con dati trimestrali da sogno e prospettive per l'azienda inimmaginabili. Da quel momento le
azioni Nvidia hanno cambiato marcia a Wall Street,
più che triplicando il loro valore.
Da allora però è rimasta sempre viva la paura degli investitori di restare con il cerino in mano. Il motivo è che numeri sotto le aspettative possano innescare un sell-off violento del titolo in Borsa. Tale paura è fomentata da un'asticella che nel tempo si è alzata notevolmente, per cui la delusione nei conti si rende più facile. Ciò non è avvenuto finora, perché a ogni vola Nvidia è riuscita a sorprendere in positivo.
Nvidia: cosa aspettarsi dalla trimestrale
Questa volta come sarà? Bisogna intanto partire dal presupposto che negli ultimi 12 mesi l'azienda ha registrato una crescita dei ricavi stratosferica (+126%). I nuovi chip legati all'intelligenza artificiale hanno raggiunto vendite impressionanti, nonostante il rallentamento della domanda cinese dovuto alle restrizioni messe in campo dall'amministrazione USA.
Per il trimestre fiscale che si conclude ad aprile 2024, gli analisti stimano un utile per azione di 5,14 dollari, oltre 5 volte l'EPS (Earning Per Share) di 0,88 dollari dello stesso periodo dello scorso anno. Ovviamente, oltre le risultanze della trimestrale, saranno estremamente importanti le indicazioni del management sul futuro, ovvero se l'azienda riuscirà a sostenere le straordinarie performance di quest'ultimo anno e il suo ruolo dominante nel panorama generale dell'offerta dei semiconduttori.
Rimane sempre l'incognita Cina. Pechino rappresenta una bella fetta del fatturato del colosso di Santa Clara e bisognerà capire quanto la pressione del governo americano finirà per impattare sul business dell'azienda. A partire dalla fine di ottobre 2022, il Dipartimento del Commercio USA ha attuato delle strette per impedire alle grandi aziende statunitensi di esportare chip di fascia alta e apparecchiature per la costruzione degli stessi in Cina. Nvidia finora ha provato delle contromisure, progettando semiconduttori meno avanzati per le aziende cinesi. Tuttavia, è sempre reale il pericolo che nei prossimi mesi arrivino nuove restrizioni che colpiscano anche questi chip.
Le tensioni geopolitiche sono uno dei temi rilevanti, ma gli investitori vorranno sapere di più sulla GPU X100 che l'azienda sta per lanciare e le CPU basate su Arm per i PC Windows che sta sviluppando. Queste soluzioni permetterebbero di rafforzare il vantaggio competitivo sulla concorrenza, insieme ai dispositivi di guida intelligente basate su SoC, come le serie Xavier e Orin.
Vanno comprate le azioni Nvidia in Borsa?
Nvidia potrebbe essere l'oggetto del desiderio di molti, ma le vette che ha raggiunto in Borsa rischiano di provocare vertigini e una caduta rovinosa. Negli ultimi due mesi, il titolo a Wall Street ha avuto qualche battuta d'arresto, allontanandosi dal record storico di marzo a 974 dollari. Alcuni temono che nel lungo termine un tasso di crescita a questi livelli non sia sostenibile, soprattutto con l'aumentare della concorrenza da parte di altri giganti tecnologici. Una delle grandi sfide che Nvidia dovrà sostenere riguarda il fatto che il suo business model basato sulla delega ad altri della produzione possa alla fine risultare esoso. Ciò si aggiunge alla mina vagante che la questione cinese rappresenta in questo momento per la Big Tech californiana.
Gli analisti tuttavia mantengono una visione positiva. Evercore ISI ha assegnato un rating Outperform alle azioni, sulla base del "potenziale di espansione del mercato e di crescita elevata dall'azienda" grazie al ruolo strategico nell'elaborazione parallela e nell'IoT. Secondo Mizuho Securities, le azioni Nvidia possono arrivare a una quotazione di 1.000 dollari facendo leva sull'intelligenza artificiale. Ma il broker giapponese non è il solo che vede il traguardo a quattro cifre. KeyBanc Capital Markets e Piper Sandler si spingono oltre e prevedono rispettivamente un prezzo target di 1.100 e 1.050 dollari, sulla fiducia che la traiettoria di crescita della società sia mantenuta.