Le autorità israeliane hanno congelato diversi conti su Binance, il primo exchange di criptovalute in termini di volumi, che si ritiene siano stati utilizzati da Hamas per raccogliere fondi. Lo ha annunciato la divisione informatica della polizia israeliana. Non è ancora chiaro se i conti bloccati abbiano finanziato direttamente l'assalto ai civili israeliani dello scorso fine settimana che ha segnato l'inizio dell'attuale guerra tra Israele e Hamas.
Le forze dell'ordine non hanno specificato quanti conti sono stati bloccati o l’ammontare di criptovalute che è stato sequestrato ma hanno detto che i fondi sequestrati saranno dirottati alla tesoreria dello Stato di Israele.
Non è la prima volta che la polizia israeliana compie un atto simile: dal 2021, ha riferito l’agenzia Reuters, solo su Binance sono stati bloccati 190 conti direttamente o indirettamente collegati ad Hamas o al gruppo dello Stato Islamico.
Criptovalute: Hamas preferisce Tether
Il fulmineo attacco di Hamas a Israele dello scorso fine settimana ha sollevato la questione di come il gruppo abbia finanziato l'operazione. Tra le fonti una parte cospicua è rappresentata dalle criptovalute ed in particolare da Tether che, essendo ancorata al dollaro statunitense, mette al riparto gli utilizzatori dalla volatilità che colpisce gli altri token.
Secondo i dati elaborati dalla società di ricerca Elliptic, i portafogli di valuta digitale che le autorità israeliane hanno collegato alla Jihad palestinese (PIJ, Palestinian Islamic Jihad) tra l'agosto 2021 e il giugno di quest'anno hanno ricevuto 93 milioni di dollari in criptovalute. BitOK, società con sede a Tel Aviv, stima invece che i portafogli collegati ad Hamas, che ha iniziato a raccogliere pubblicamente criptovalute nel 2019 attraverso il suo canale Telegram, nello stesso arco temporale abbiano ricevuto circa 41 milioni di dollari.
Le criptovalute consentono agli utenti di aggirare le banche trasferendo istantaneamente i fondi tra i portafogli digitali: per il Ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, l’utilizzo delle valute digitali rende sempre più complesso fermare il finanziamento del terrorismo.
Dall’analisi degli ordini di sequestro del governo israeliano e dei rapporti di analisi della blockchain ermerge che nell’ultimo anno i tre gruppi militanti - Hamas, la PIJ e il loro alleato libanese Hezbollah - hanno ricevuto grandi quantità di fondi attraverso le criptovalute. Binance ha offerto piena collaborazione alle autorità: “negli ultimi giorni, il nostro team ha lavorato in tempo reale, 24 ore su 24, per sostenere gli sforzi in corso", ha dichiarato un portavoce.
A fine aprile Hamas ha smesso di pubblicare gli indirizzi per le donazioni per proteggere l’identità dei donatori dopo che gli investigatori israeliani e statunitensi hanno rintracciato le transazioni sulla Blockchain, il libro mastro pubblico che raccoglie i dati di tutte le transazioni in valuta digitale."Si tratta di una mossa dovuta alla preoccupazione per la sicurezza dei donatori e per evitare che vengano danneggiati", ha dichiarato il gruppo, aggiungendo di aver visto aumentare gli sforzi per impedire a persone e gruppi di inviargli fondi.